Nigeria. Fame e Boko Haram stanno uccidendo un’intera generazione
Non si vedono più bambini scorazzare nei campi profughi alla periferia di Maiduguri, nello Stato del Borno. Un’intera generazione sembra sparita. Divorata dalla guerra feroce tra l’esercito e i jihadisti di Boko Haram che da dieci anni insanguina il Nord della Nigeria. Ai caduti sotto i colpi di machete o di proiettile, si sommano le migliaia di persone assassinate dalla più “non convenzionale” delle armi ampiamente impiegata nel conflitto: la fame. Razziati intenzionalmente dagli estremisti o intrappolati nei combattimenti, villaggi dell’interno sono ormai spopolati.
Donne con i figli in un campo di raccolta a Maiduguri
I campi di raccolta scoppiano
Gli abitanti hanno dovuto abbandonare i campi e fuggire verso la capitale regionale, Maiduguri, in cui la massiccia presenza militare garantisce una miglior difesa. In meno di tre anni la popolazione della metropoli è duplicata, raggiungendo quota due milioni. Almeno un quarto di questi vive nei campi, alla periferia della città, dove non possono coltivare. E, dunque, sostentarsi. Mentre gli scontri hanno bloccato le vie commerciale e svuotato i mercati, facendo schizzare alle stelle i prezzi del cibo. Il risultato, nonostante lo Stato di emergenza alimentare dichiarato dal governo a giugno, è allarmante.
Natalie Roberts opera per Medici senza frontiere a Maiduguri
Natalie Roberts opera per Medici senza frontiere a Maiduguri
Grave denutrizione
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