I drammatici rischi del contagio in Siria
Fausta Speranza – Città del Vaticano
L’organizzazione Azione contro la fame (Acf), presente in Siria dal 2008 e impegnata in particolare dall’inizio dell’anno a garantire aiuti a oltre 300.000 persone, lancia l’allarme per l’evolversi della crisi umanitaria se il contagio da coronavirus, che ha colpito i Paesi vicini, dovesse progredire. L’accesso all’acqua potabile e ai materiali di base per l’igiene, il sostegno a sistemi sanitari e l’attenuazione dello shock economico legato alle limitazioni imposte agli spostamenti costituiscono, oggi, le priorità indicate dall’organizzazione. La preoccupazione riguarda, innanzitutto, la situazione nei campi presenti nel nord-est del Paese ma anche le criticità che potrebbero caratterizzare i civili dell’area nord-ovest: qui, infatti, l’impossibilità di accedere all’acqua potabile potrebbe rendere la popolazione ancora più esposta al contagio. Delle difficoltà dal punto di vista sanitario e delle emergenze della malnutrizione e della mancanza di acqua potabile abbiamo parlato con Orazio Ragusa Sturniolo, portavoce di Azione contro la fame: