TUNISIA – (31 Agosto 2019)

Disegni per la Pace realizzati dai bambini della scuola elementare Salesiana di Tunisi Disegni per la Pace realizzati dai bambini della scuola elementare Salesiana di Tunisi 

Tunisia al voto: oggi l’ufficialità sui candidati

E’ tempo di elezioni in Tunisia. Il terzo voto democratico nella storia del Paese, in cui è stato proclamato lo stato di emergenza nazionale per garantire trasparenza. Il 15 settembre si vota per le presidenziali e il 6 ottobre per formare il Parlamento

Giordano Contu – Città del Vaticano

La Tunisia si appresta a votare. La prima tornata elettorale terminerà con il voto del 15 settembre con cui verrà eletto il Presidente della Repubblica. Le urne riapriranno il 6 ottobre per l’elezione dei parlamentari. In occasione dell’inizio della campagna elettorale prevista il 2 settembre, il Presidente tunisino ad interim, Mohamed Ennaceur, ha prorogato di tre mesi lo stato di emergenza nazionale fino al 31 dicembre. L’obiettivo è assicurare piena trasparenza, uguaglianza, e garantire la neutralità da parte delle moschee, dei media e degli organismi statali. Il capo dello Stato ha chiesto ai candidati di utilizzare toni civili, evitare violenze verbali e provocazioni. Per i tunisini è una delicata fase di transizione della società.

I candidati, la campagna elettorale e i timori nel Paese

“Le elezioni tunisine hanno un significato molto importante”, spiega Francesco Salesio Schiavi, esperto di Medio Oriente e Nord Africa per Ispi. Anzitutto per i Paesi vicini a cui comunica che una democrazia giovane può continuare ad andare avanti nonostante le difficoltà. Ed è anche un “messaggio positivo per l’Occidente che vede in questo processo un simbolo di stabilità”. Questa sarà una campagna elettorale con alcune importanti novità: soprattutto la trasmissione dei dibattiti in televisione. Questo favorirà la diffusione dei messaggi politici in un “momento delicato”, spiega Schiavi, in cui “la popolazione si sente scoraggiata e non sente di partecipare attivamente” al processo democratico. Per questo motivo assumono ancora più importanza i volti nuovi che si presenteranno come candidati indipendenti, tra cui due donne, che sfideranno i personaggi politici favoriti appartenenti ai partiti tradizionali laici e islamici.

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