ASIA/TURCHIA – Divisioni interne alla comunità armena dietro alle interferenze politiche nell’elezione del nuovo Patriarca

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Istanbul (Agenzia Fides) – Il deputato Garo Paylan,  membro armeno  del Parlamento turco,  ha presentato un’interpellanza scritta al  ministro turco degli Interni, Süleyman Soylu per chiedere chiarimenti  riguardo alle interferenze di ordine politico che stanno condizionando  l’elezione del futuro Patriarca armeno di Costantinopoli, con sede a  Istanbul. Interferenze che a giudizio di molti osservatori sono  alimentate da divisioni interne tra esponenti autorevoli dello stesso  Patriarcato. 
 Le procedure per eleggere il successore di Mesrob II Mutafyan – giovane e  intraprendente Patriarca armeno di Costantinopoli reso inabile da una  malattia incurabile che lo ha colpito dal 2008 – erano state concordate  tra alcuni alti rappresentanti del Patriarcato durante un summit  convocato a Erevan, presso la Sede patriarcale di Echmiadzin (Armenia)  dal Patriarca Karekin II, Catholicos di tutti gli Armeni, lo scorso 23 e  24 febbraio (vedi Fides 2/3/2017). Quell’incontro, superando  all’apparenza precedenti contrapposizioni in seno al Patriarcato di  Costantinpoli, aveva previsto l’elezione di un Locum Tenens e di un  Comitato operativo, che avrebbero dovuto  sovrintendere all’elezione,  entro sei mesi, del nuovo Patriarca, “secondo le procedure vigenti”.
 Lo scorso 15 agosto, seguendo il programma concordato, l’Assemblea dei  chierici del Patriarcato aveva eletto come Locum Tenens l’Arcivescovo  Karekin Bekdjian, alla guida della diocesi armena apostolica in  Germania. Ma subito dopo tale elezione, il Patriarcato armeno di  Costantinopoli ha ricevuto una lettera da parte di Aziz Merjan,  vice-governatore del governatorato di Istanbul, che definiva “legalmente  inammissibile” il processo elettorale già avviato. 
 L’interpellanza del parlamentare Paylan chiede quali siano le  motivazioni di tale atto di interferenza politica, considerando  l’accordo interno raggiunto in seno al Patriarcato sulle procedure di  elezione del nuovo Patriarca. Nel suo intervento, Paylan fa riferimento  anche alla piena compatibilità tra la procedura in corso e le  disposizioni giuridiche internazinali che regolano la vita interna delle  comunità religiose minoritarie presenti in Turchia dopo la liquidazione  dell’Impero ottomano.
 In realtà, dietro la lettera del vice-governatore di Istanbul si  intravede anche il permanere di divisioni interne in seno al Patriarcato  armeno di Costantinopoli: secondo fonti armene consultate dall’Agenzia  Fides, l’Arcivescovo Aram Ateshyan – che dal 2008, dopo il manifestarsi  della malattia del Patriarca, aveva assolto le funzioni di Vicario  patriarcale generale – considera la lettera del vice-governatore un  elemento di cui occorre tener conto, e che mette in discussione la  legittimità del processo elettorale messo in moto dopo il summit di  Erevan. Ateshyan continua di fatto a esercitare le funzione di Vicario  patrarcale generale, e non sembra intenzionato a cederle all’Arcivescovo  Karekin Bekdjian, eletto Locum Tenens. (GV) (Agenzia Fides 21/3/2017).
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