Francia. Sparatoria a Parigi, tre fermi. Il Daesh rivendica l’attentato

Due giorni fa l’avvertimento. Ieri sera, a tre giorni dal primo turno, il terrorismo ha fatto irruzione nelle elezioni presidenziali francesi. Un francese, Karim C., forse appoggiato da un complice belga, ha ucciso con un kalashnikov un poliziotto sugli Champs-Elysees e ne ha feriti altri due. Poi si è dato alla fuga, ma è stato ucciso dopo pochi metri. Prima di mezzanotte, la rivendicazione del Daesh: l’attentato è stato compiuto da qualcuno denominato “Abu Yusuf al Beljiki”, ovvero “il belga”. A Parigi, il killer – come confermato dal procuratore Francois Molins – è stato identificato e la sua abitazione in banlieue di Parigi già perquisita. Si chiamava Karim C., era schedato dalla polizia, radicalizzato, con pesanti precedenti: già 15 anni fa era stato condannato per tentato omicidio di un agente, quindi per aver assalito una guardia in carcere. Era nato nella periferia di Parigi. Ci sarebbe un complice, forse un belga. L’uomo in mattinata si sarebbe presentato spontaneamente al commissariato di polizia di Anversa. Ma la Procura di Bruxelles smentisce qualsiasi collegamento con l’attentato: l’uomo avrebbe un alibi e sarebbe noto per casi gravi di traffico di stupefacenti ma non ha legami con il terrorismo. Tre membri della famiglia dell’autore
dell’attacco di ieri a Parigi sono stati fermati. Lo riferisce BFMTV senza dare dettagli sul grado di parentela. Sono stati fermati nel blitz notturni e interrogati dall’antiterrorismo.
Stamattina si è riunito all’Eliseo il Consiglio di difesa convocato nella notte dal presidente francese Francois Hollande dopo l’attacco di ieri. Il presidente ha spiegato che “la mobilitazione delle forze di sicurezza, dei poliziotti, dei gendarmi, dei militari sia al più alto livello”. I media francesi riferiscono che è stata perquisita l’abitazione del 39enne autore dell’attacco ucciso dalla polizia, nel tentativo di stabilire l’eventuale esistenza di complici. Nell’appartamento sarebbe stati trovati “elementi della radicalizzazione” di Karim C., “tra cui un libretto salafita”. L’uomo inoltre era stato arrestato lo scorso febbraio per avere minacciato la polizia ed era poi stato rilasciato per mancanza di prove.
Intanto migliorano le condizioni dei due poliziotti feriti dall’attentatore. I due sono fuori pericolo, riferisce un portavoce del ministero dell’Interno francese. Uno dei due agenti è stato operato nella notte e, secondo quanto riferito da un membro del sindacato di polizia Alliance, citato dall’emittente, si trova in rianimazione. La passante ferita durante l’attentato di ieri sera sugli Champs-Elysées è una donna di nazionalità tedesca che vive in Francia da diversi anni: è stata “ferita al piede, deve essere operata”.

(Ansa)
Il panico si è propagato in pochi istanti, l’intera avenue, la più celebre della capitale, è stata blindata dai furgoni di polizia, dalla Concorde fino all’Etoile. Tutte le fermate del metrò sono state sbarrate, gli abitanti sono stati invitati a non avvicinarsi al quartiere. Erano passati pochi minuti dalle 21 e gli 11 candidati alle presidenziali di domenica erano impegnati da un’ora nell’ultima performance in diretta tv su France 2 quando diverse raffiche di armi automatiche hanno seminato il terrore sugli Champs-Elysees, all’altezza del civico 102, in prossimità dei grandi magazzini britannici ‘Marks & Spencer’. Un uomo è sceso da un’Audi 80 grigia, si è avvicinato ad un furgone parcheggiato con alcuni poliziotti all’interno-agenti della stradale e della municipale – e ha fatto fuoco con un kalashnikov. Un agente è stato ucciso sul colpo, altri due feriti, una passante – una turista straniera – colpita da schegge.
L’assalitore si è dato alla fuga, a piedi, abbandonando l’auto. Dopo pochi metri, è stato abbattuto da altri colleghi degli agenti aggrediti, che stavano pattugliando la strada. Testimoni hanno parlato di “una vera e propria esecuzione”. La procura antiterrorismo è stata immediatamente incaricata delle indagini, dopo aver escluso in pochi minuti che si trattasse di una rapina o di criminalità comune. Panico nella strada, in pochi minuti tutto è stato blindato, i tanti negozi ancora aperti sono stati invitati a chiudere immediatamente. Poliziotti e teste di cuoio hanno perquisito ogni centimetro quadrato dei negozi, in particolare il grande magazzino “Marks & Spencer”, poi si sono riversati in un parcheggio poco distante,per il sospetto che un complice potesse essere in fuga proprio lì. Sul presunto “secondo uomo”, però, non ci sono conferme in Francia, mentre dal Belgio rimbalza la notizia – e la foto – di un complice “arrivato in treno da Bruxelles”. Il suo domicilio belga sarebbe stato già perquisito.

(Ansa)
Intanto, sul canale pubblico France 2 andava in onda l’ultimo dibattito elettorale, a 3 giorni dalle urne. Per 40 minuti, i candidati si sono succeduti nello studio ma di attentato a Parigi non si è mai parlato. Emmanuel Macron è stato il primo ad esprimere il cordoglio e il dolore per il poliziotto ucciso, Marine Le Pen è indicata da molti come la candidata che più potrebbe trarre vantaggio dall’attentato. All’Eliseo, il primo ministro Bernard Cazeneuve ha raggiunto pochi minuti dopo i fatti il presidente Francois Hollande, che in serata ha confermato come la pista terroristica sia quella che stanno seguendo le autorità. Per domani mattina alle 8, il presidente ha convocato all’Eliseo un Consiglio di difesa, annullando una visita in Bretagna. Anche Le Pen e Fillon hanno annullato gli ultimi comizi previsti, stamattina anche Macron ha annunciato che non terrà comizi.
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