ASIA/IRAQ – Patriarcato caldeo: la “retorica incendiaria” contro i cristiani alimenta l’islamofobia

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Baghdad (Agenzia Fides) – Nell’Iraq segnato dalle campagne  militari per liberare Mosul dai jihadisti dell’autoploclamato Stato  Islamico ( Dash), continuano a registrarsi casi di predicatori e  sedicenti guide musulmane che dalle moschee o nei loro scritti affidati  ai social media continuano a definire i cristiani, gli ebrei e i mandei  come “infedeli”, e istigano a trattarli riservando loro le stesse  pratiche violente e discriminatorie utilizzate nei loro confronti dai  jihadisti di Daesh o di al Qaida. Lo ha denunciato in un documento dai  toni allarmati il Patriarcato di Babilonia dei Caldei, sottolineando che  i discorsi impregnati di “retorica incendiaria” contro i cristiani e  altre comunità religiose presenti in Iraq non giovano all’islam, ma  fanno crescere steccati tra gli esseri umani e contribuiscono persino a  “alimentare l’islamofobia”. Inoltre – si legge nel documento, firmato  dal Patriarca Louis Raphael Sako  – essi compromettono l’unità nazionale  e mettono a rischio la pace, visto che i cristiani fanno parte  integrante del tessuto nazionale iracheno, al punto che anche gli avi di  molti islamici condividevano la fede in Cristo, prima che le terre  della Mesopotamia fossero conquistate dai guerrieri arabi musulmani. 
 Nel testo diffuso dal Patriarcato, e pervenuto all’Agenzia Fides, si  richiamano le autorità civili e religiose a contrastare tutte le  espressioni che  fomentano l’odio settario, citando anche il versetto 29  della XVIII Sura del Corano:“Dì: la verità proviene dal vostro Signore:  creda chi vuole, e chi vuole neghi’ ”. (GV) (Agenzia Fides 9/5/2017)
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