ASIA/SIRIA – Come aiutare i cristiani in Siria?: si attendono le parole del Papa in Libano
Aleppo  (Agenzia Fides)  Come aiutare i cristiani della Siria e i cristiani d’Oriente?  Aspettiamo parole profetiche dallEsortazione postsinodale che Papa Benedetto  XVI consegnerà ufficialmente in Libano, nel settembre prossimo spiega  allAgenzia Fides, p. Jules Baghdassarian, Direttore nazionale delle Pontificie  Opere Missionarie in Siria. P. Baghdassarian, che intende sensibilizzare gli  altri Direttori nazionali delle Pontificie Opere Missionarie nel mondo, afferma:  I cristiani in Medio Oriente sperano che il messaggio del Papa abbia un impatto  sia in Oriente che in Occidente e che possa aprire nuove strade senza rompere  con il passato. Infatti, nota, è tempo che la Chiesa torni a respirare con  entrambi i polmoni, riferendosi ad una nota espressione di Giovanni Paolo II. I  cristiani dOriente, continua, sono cittadini di paesi in cui la maggioranza  della popolazione professa l’islam. Il loro destino è legato al paese e al  tipo di islam, che governa il paese. Lislam dovrebbe riconoscere ai credenti  di altre fedi il loro ruolo e la piena cittadinanza, e non appoggiare regimi in  cui i cristiani sono, come nel Medioevo, dhimmi, cioè con diritti  limitati.
Quello che ci aspettiamo dai nostri fratelli in Occidente non è  tanto aiuto materiale, ma comprensione, rispetto, simpatia, preghiera spiega p.  Baghdassarian, soffermandosi poi sulla situazione che vivono i cristiani in  Siria. Qui i cristiani hanno la loro dignità e sono cittadini uguali ai  cittadini musulmani, che sono la maggioranza. La Siria, insieme con il Libano, è  il paese arabo dove i cristiani sono trattati meglio dice, auspicando un futuro  di pace per il paese.
Sulla sorte dei cristiani siriani, p. Baghdassarian è  convinto che essi non abbandoneranno il paese, nonostante conflitti e  difficoltà, presenti o future. Anche se alcuni potrebbero essere indotti a  fuggire, se in Siria subentrasse un governo islamista, la soluzione di  accoglierli allestero, spiega, non è pensabile, poiché priverebbe il paese  della loro storica presenza e di una testimonianza di convivenza tra islam e  cristianesimo. Questa soluzione sarebbe il colpo di grazia per i cristiani  d’Oriente ammonisce. Intanto oggi, conclude, le sanzioni economiche e  l’embargo ricadono sulla popolazione innocente, di ogni religione e gruppo  etnico. (PA) (Agenzia Fides 25/5/2012)
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