Per i giudici due leggi chiave non sono costituzionali. La prima impediva agli esponenti del vecchio regime di entrare nella vita politica del post rivoluzione. Era stata approvata di corsa per sbarrare la strada a Shafiq, ultimo premier di Mubarak. La seconda è la legge elettorale con la quale è stato eletto il primo Parlamento, che dunque risulta ora illegittimo. Il punto è che quel parlamento solo due giorni fa ha votato per la seconda volta i componenti dell’assemblea che dovrebbe scrivere la nuova Costituzione e definire, tra l’altro, i poteri del nuovo presidente e il suo rapporto con gli altri poteri dello Stato. Ci si chiede che fine farà l’assemblea costituente. La riflessione, al microfono di Davide Maggiore, di Sameh Fawzy, copto ortodosso, direttore del forum per il dialogo Bibliotheca Alexandrina:
R.  Definitely, we are facing a very critical position in the Egyptian society 
Sono  passati un anno e cinque mesi senza che siamo riusciti a ottenere esiti  politici importanti per quanto riguarda la realizzazioni di istituzioni  politiche o democratiche nella società egiziana. Lunico risultato che  avevamo raggiunto era lelezione del nuovo Parlamento ed ora è  dichiarato incostituzionale, e questo significa che adesso ci troviamo  alla casella di partenza: non abbiamo una costituzione, non abbiamo un  presidente, non abbiamo un Parlamento, cè un vuoto politico totale! Le  stesse forze politiche che avevano deciso di rovesciare il regime di  Mubarak, sono in conflitto tra di loro. La gente ordinaria è molto  confusa, molte persone risentono della mancanza di sicurezza e di ordine  che regna da ormai un anno e mezzo. Non credo che oggi una nuova  chiamata alla rivoluzione possa trovare un ampio supporto da parte della  gente 
Resta da dire che nel Parlamento attuale dominano  gli islamici, che ora gridano al golpe. E che tra sabato e domenica è  fissato il ballottaggio delle presidenziali. Al momento sembra  confermato.