Hamas: creare uno Stato palestinese nei confini del 1967
Il leader di Hamas Khaled Meshaal annuncia il nuovo statuto del movimento a Doha – REUTERS
Creare uno stato palestinese entro i confini del 1967. E’ la proposta lanciata da Hamas e indicata con una modifica del suo statuto. L’iniziativa, secondo diversi osservatori, è volta a far rientrare nei negoziati internazionali il movimento palestinese presente nella Striscia di Gaza. Nessuna apertura di credito da Israele, che parla di “fumo negli occhi”. Il servizio di Marco Guerra:
Hamas ha approvato una modifica del suo programma politico in cui la  creazione dello stato palestinese viene fissata entro i confini  tracciati nel 1967. In pratica il movimento islamista riconosce i limiti  territoriali già sottoscritti dall’Olp con Gerusalemme capitale e che  individuavano un unico governo per la Striscia di Gaza e la Cisgiordania  oggi politicamente divisi. La decisione, presa per la prima volta nella  storia da Hamas che sta cercando di rompere il proprio isolamento  internazionale, è stata resa nota ieri a Doha in Qatar, da Khaled  Meshaal, leader in esilio della fazione islamica. In una conferenza  stampa Meshaal ha detto che il movimento è pronto a cooperare con  chiunque lo aiuti a ottenere questo obiettivo ma ha insistito sul fatto  che non riconoscerà lo Stato ebraico. In un documento reso pubblico, che  rivendica “la Palestina dal mar Mediterraneo al fiume Giordano con  Gerusalemme capitale”, viene inoltre ribadita l’indipendenza dello  gruppo palestinese e la distanza dai Fratelli musulmani. Ad oggi, non è  ancora valutabile la vera portata della mossa di Hamas che per Stati  Uniti, Israele e Unione Europea resta un’organizzazione terroristica.  “La distruzione di Israele continua ad essere un obiettivo di Hamas” ha  infatti commentato in una nota l’ufficio del premer Benyamin Netanyahu.
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