Kuwait, dai Paesi donatori per la Siria 2,4 mld di dollari. Mons. Jeanbart: il Paese è distrutto, aiutateci


La Conferenza dei donatori per lemergenza umanitaria in Siria riunita ieri in Kuwait: ammonterebbe a 2,4 miliardi di dollari il totale degli aiuti impegnati dai 62 Paesi partecipanti, insieme a 11 agenzie dell’Onu e 5 cinque associazioni umanitarie. La cifra complessiva e’ appena poco piu’ di un terzo di quanto l’Onu aveva chiesto, dopo quasi 4 anni di guerra. La situazione sul terreno è davvero drammatica: anche ieri unautobomba a nord di Aleppo ha causato oltre 20 vittime. Giada Aquilino ha raccolto la testimonianza di mons. Jean Clément Jeanbart, arcivescovo di Aleppo dei greco melkiti:
R. La situazione umanitaria è veramente molto drammatica, in particolar modo ad Aleppo, perché in città è stata distrutta gran parte delle infrastrutture economiche, industriali, ma anche i servizi, scuole, ospedali sono stati distrutti o danneggiati. Il prodotto industriale di Aleppo rappresentava il 70% della produzione industriale siriana. Ora ci sono 1.200.000 operai senza lavoro. Questa è la situazione a livello locale, ma in tutto il Paese ci sono distruzioni, la gente non ha più un reddito, mancano lavoro, elettricità, carburante. Siamo in una situazione molto penosa.
D. Alla Conferenza dei Paesi donatori, si è detto che nove milioni di persone sono toccate dal conflitto in Siria. Ci sono stati 130 mila morti: se ne è parlato anche nel recente Workshop in Vaticano sulla Siria. Come affrontare questa emergenza?
R. Sì, 130 mila persone sono morte. E sono nove milioni le persone che soffrono in questa situazione: persone che non hanno più nulla, che si trovano in una situazione di bisogno e che non sanno come fare per sopravvivere. Ci sono almeno 57 ospedali distrutti, come anche cliniche e scuole, e persone che non hanno più una casa. Noi facciamo quello che possiamo per aiutare questa gente: aiutiamo tutti, anche quelli che non sono cristiani. Aiutiamo 400 padri di famiglia, anche se li paghiamo il 50% di quello che potevano guadagnare con il loro reddito. Credo che se gli altri Paesi vogliano venire in nostro soccorso, possano farlo aiutandoci a ritrovare un po di pace, di serenità, perché noi cerchiamo di fare il possibile.
D. Dal punto di vista diplomatico se ne parlerà a Ginevra, e in queste ore se ne discute in Kuwait. Anche il Papa continua ad invocare la pace per la Siria
R. Il Messaggio del Santo Padre per Giornata per la pace questanno è meraviglioso! Se non si ha uno spirito di altruismo, uno spirito di carità, e vogliamo fare come Caino che ha ucciso Abele, senzaltro non arriveremo a niente.
Ultimo aggiornamento: 16 gennaio
Testo proveniente dalla pagina
del sito Radio Vaticana