Siria. Morto al-Baghdadi, leader del Daesh. Braccato, si è fatto esplodere
Una delle poche immagini di al-Baghdadi, leader del Daesh morto sabato in un raid delle forze speciali Usa in Siria (Ansa)
Il capo del Daesh, Abu Bakr al-Baghdadi, è morto sabato sera facendosi saltare in aria durante un raid Usa nel nord della Siria. Nell’esplosione sarebbero morti anche tre dei suoi figli. In un’altra operazione degli alleati, secondo i curdi, sarebbero morto anche il suo braccio destro, Abu Hassan al-Muhajir.
Otto anni dopo il blitz che portò all’uccisione di Benladen, una nuova operazione Usa decapita i vertici del terrorismo islamico e ripropone analogie e differenze. Quella condotta sabato dalle forze speciali americane è avvenuta in un’area deserta, nel triangolo formato dalla città di Idlib, Aleppo e il confine tra la Siria e la Turchia.
Braccato in un tunnel, si è fatto esplodere
Il leader del Daesh si nascondeva in una zona che per mesi non era considerata idonea, perché in mano a gruppi rivali. Baghdadi era nel mirino da circa due settimane. Due o tre raid, ha spiegato il presidente Usa Donald Trump, erano saltati a causa di cambiamenti di programma del terrorista. Le forze speciali hanno usato otto elicotteri, jet e droni. Dopo un lungo conflitto a fuoco, il commando è riuscito a sfondare l’edificio, evitando gli ingressi ufficiali probabilmente caricati con esplosivo. Baghdadi è scappato nel tunnel di sicurezza, costruito sotto l’edificio, dove però, inseguito da cani addestrati dall’anti-terrorismo, e braccato dal commando, si è fatto saltare insieme a tre dei suoi figli.
Una veduta aerea dell’ultimo nascondiglio di al-Baghdadi (Ansa)
Otto anni fa il blitz che uccise Benladen
Il blitz, compreso il tempo per i rilievi, è durato circa due ore. Con Benladen, invece, l’operazione era stata più rapida: durò quaranta minuti. La mattina presto del 2 maggio 2011 venticinque uomini dei Navy Seals accerchiarono il bunker dove il terrorista viveva con la famiglia. Dopo aver sfondato il muro dell’edificio, i Navy Seals salirono rapidamente i piani alla ricerca del “bersaglio”grosso. Benladen era nascosto al terzo piano, con i famigliari. Seguì uno scontro a fuoco durato una decina di minuti, fino a quando il terrorista non venne ucciso con un colpo alla testa, sopra l’occhio sinistro. Con lui, morirono tre persone, tra cui un figlio e una donna. Il corpo venne riconosciuto da una delle sue mogli, ma venne fatto anche il riconoscimento facciale.
Trump esulta, ma il suo consenso non cresce
Trump esulta, e di al-Baghdadi dice: «È morto da codardo, dopo essere fuggito in un vicolo cieco, piangendo e urlando». Ma secondo Newsweek avrebbe già un successore alla guida del Daesh: Abdullah Qardash, un ex militare iracheno che era vicino a Saddam Hussein.
L’operazione in Siria non ha apparentemente avuto un effetto positivo sul consenso interno a Trump: a una partita di baseball a Washington è stato accolto da striscioni pro impeachment e contestazioni.