Il governo tunisino vieta il raduno annuale dei salafiti. Scontri in tutto il Paese
Spari, assalti, sassaiole tumulti in tutta la Tunisia dopo il no del ministero dell’Interno al raduno nazionale dei salafiti di Ansar al-Sharia che si sarebbe dovuto tenere ieri a Kairouan, enclave della parte più dura del movimento e centro del desiderato califfato. Ad Ettadhamen, distretto a 15 chilometri a ovest di Tunisi, un giovane salafita è rimasto ucciso negli scontri. 11 i poliziotti feriti, 3 i manifestanti. Il premier Ali Larayedh, espressione degli islamisti moderati di Ennhada, ha accusato gli estremisti di Ansar al-Sharia di essere “un’organizzazione illegale coinvolta nel terrorismo”. I manifestanti dal canto loro non riconoscono lautorità dello Stato che ha deciso il pungo duro: undicimila gli uomini della sicurezza inviati nella sola Kairouan. Qui è stata arrestata anche Amina Tyler attivista Femen scesa in piazza contro i salafiti. Migliaia i soldati allertati nelle caserme e fatti intervenire nei punti di crisi. Il raduno di Ansar al Sharia, ancora non autorizzato, è stato ufficialmente rinviato di una settimana.
Massimiliano Menichetti ha parlato della situazione in Tunisia con Massimo Campanini
docente di Storia dei paesi islamici allUniversità di Trento:![]()