Beirut (AsiaNews) I 22 ministri degli Esteri della Lega araba decideranno domani tempi e modalità per linvio di una delegazione di osservatori in Siria. Forte di 500 persone, la delegazione dovrebbe comprendere anche esperti militari, attivisti dei diritti umani e giornalisti. Obiettivi del gruppo sono esaminare la situazione sul terreno e supervisionare, in coordinamento con il governo siriano, lapplicazione del Piano arabo per la pace, sottoscritto il 2 novembre dalla Lega araba e dalla Siria.
Lintenzione della Lega araba è stata annunciata ieri al Cairo dal segretario generale dellorganizzazione, Nabil al-Arabi, allindomani della dichiarazione di Damasco che si è detta pronta ad accogliere la delegazione, e dopo una serie di colloqui con esponenti dellopposizione siriana e dei gruppi arabi di difesa dei diritti umani. Vogliamo poter andare dovunque e scrivere i nostri rapporti sulla situazione dei civili, ha detto Ibrahim al-Zaafarani, influente membro della Union of Arab doctors.
Al di là delle questioni politiche, uno dei problemi principali legati allinvio della delegazione è quello delle garanzie di sicurezza. Lo ha sottolineato al-Arabi, chiedendo che Damasco sottoscriva un chiaro memorandum in proposito. La situazione interna della Siria, infatti, non mostra segni di miglioramento: secondo fonti dellopposizione, ieri 33 civili sono stati uccisi dallesercito e dalle forze di sicurezza, che però hanno avuto 19 morti, in scontri con militari che appoggiano le rivolte.
Da parte sua, il ministro degli esteri di Damasco Walid Muallem ha scritto alla Lega araba chiedendo un summit urgente. Lo stesso Muallem, in una conferenza stampa tenuta ieri a Damasco, ha affermato che il governo è impegnato nelle riforme, nel dialogo e nel fermare lo spargimento di sangue, ha definito molto pericolosa la decisione della Lega araba di sospendere la partecipazione siriana, ripetuto le accuse contro gli Stati Uniti di complottare per fomentare la rivolta e le misure antisiriane e lodato latteggiamento di Cina e Russia, contrarie a sanzioni e altre opzioni contro il suo Paese.
Moallem in quanto ministro degli Esteri si è scusato per gli attacchi di sostenitori di Assad contro ambasciate e consolati stranieri, seguiti allannuncio della decisione della Lega araba di sospendere la Siria e ha anche sostenuto che il governo ha ritirato tutti i suoi soldati dalle zone centrali delle città, sostituendoli con uomini della sicurezza, che hanno il diritto allautodifesa e alla difesa dei cittadini.
E anche la Siria ha il diritto di difendere la sua sovranità per ogni palmo del suo territorio, ha detto infine, riferendosi alla dichiarazione del ministro degli esteri turco, Ahmet Davutoglu sulla volontà del suo Paese di dare sostegno a coloro che protestano e allidea manifestata da Ankara della possibilità di creare a tale scopo una zona cuscinetto allinterno del territorio siriano.
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