

R. – Si tratta di un movimento di guerriglia urbana, collegata a gruppi terroristici come lAcmi gruppi della Somalia, e il fronte islamico ciadiano, del tutto xenofobo e di tipo iconoclasta composto per lo più di giovani e giovanissimi, illetterati e soprattutto disoccupati. Ovviamente, essendo un movimento fondamentalista, inneggia alla possibilità di uno Stato islamico in tutta la Nigeria e si scaglia contro la legittimità del governo federale e contro tutto ciò che è occidentale, però con notevoli margini di ambiguità. Ad esempio, utilizza tantissimi strumenti della modernità, come i cellulari, come i trasporti moderni I Boko Haram senzaltro rappresentano una forma di populismo giovanile: si oppongono alle confraternite sufi, ancora molto importanti nella Nigeria centrosettentrionale, e allo stesso tempo ai simboli della cristianità. Infatti, il cristianesimo sta espandendosi in tutto il centro-nord della Nigeria. Vi è una pletora di Chiese cristiane evangeliche, che tra laltro conoscono una grande competitività nel loro stesso seno, e una continua scissione. Quindi, cè una situazione assolutamente esplosiva, collegata peraltro ad una diffusissima serie di strategie di comunicazione religiosa: praticamente, uno scontro mediatico fortissimo. Ci sono anche altre spiegazioni che risiedono in una serie innumerevole di conflitti fondiari e che presentano i Boko Haram come frutto di dinamiche politiche locali.
D. – Possiamo dire qualcosa da un punto di vista degli appoggi della comunità internazionale al governo nigeriano?
R. – Goodluck è stato spinto molto dal Fondo monetario internazionale ad annullare le sovvenzioni al carburante. Il prezzo della benzina è bruscamente raddoppiato. Ha scatenato manifestazioni imponenti, proprio perché i nigeriani vivono al 90 per cento con due dollari al giorno, nonché un profondo malessere popolare. Si è creato un movimento che si chiama Occupy Nigeria, che contesta soprattutto la corruzione a livello governativo. Ed è vero che con i tagli alle sovvenzioni, il governo nigeriano avrebbe risparmiato addirittura otto miliardi di dollari, ma è anche vero che è assolutamente insostenibile ciò che è stato fatto, visto il livello di povertà sia rurale che urbana. È diffusa anche una certa paura delle stesse popolazioni sia cristiane sia musulmane nei confronti della polizia nazionale, perché la risposta di Jonathan Goodluck è stata una risposta di stampo militare.
D. – Gli esponenti della comunità islamica hanno condannato da subito le violenze sui cristiani. Ci può dire qualcosa sui rapporti tra la comunità islamica e le Chiese cristiane?
R. – I rapporti sono storicamente tesi, però nellislam ortodosso la violenza è sempre stata condannata. La situazione è drammatica perché ormai i cristiani, in effetti, hanno iniziato lesodo verso le regioni meridionali. Questo ultimatum, lanciato qualche giorno fa dal Boko Haram, chiedeva ai musulmani che abitano nel Sud di ritornare al nord e ai cristiani che vivono nelle città del centro-nord, di ritornare verso le regioni meridionali. Quindi, è come se si ipotizzasse nuovamente una spaccatura della Nigeria, in un immenso nord rurale e musulmano, ed un sud molto più industrializzato, e molto più istruito, come era ai tempi dellindipendenza e subito dopo. Questo è assolutamente antistorico e assolutamente improponibile. (bi)
Il testo completo si trova su: