ACS – (4 Luglio 2018)

Rapporto. Aiuto alla Chiesa che soffre: ecco dove abbiamo ricostruito chiese e conventi

Stefania Careddu mercoledì 4 luglio 2018

Ben 5.357 progetti realizzati in 149 Paesi: la raccolta di fondi in crescita ha consentito di intervenire in aree di guerra come Siria e Iraq

 

Un’immagine che ha fatto la storia: la distruzione della croce da parte del Daesh in una chiesa nella piana di NInive nel 2015

5.357 progetti (54 in più rispetto allo scorso anno) realizzati in 149 Paesi a sostegno dei cristiani perseguitati in tutto il mondo grazie ai 124.057.414 di euro raccolti dalle 23 sedi di Aiuto alla Chiesa che Soffre. Sono “numeri che rappresentano la speranza con cui rispondiamo all’orrore”, ha sottolineato Alessandro Monteduro, direttore di Acs Italia , presentando i dati del Rapporto Annuale di Aiuto alla Chiesa che Soffre.

“Cresce la sensibilità sul tema tanto che Acs Italia ha registrato un incremento di circa il 9% della raccolta, che ha raggiunto quota 3.679.035 euro, con un aumento del numero dei benefattori italiani, dai 10.949 del 2016 ai 13.012 dello scorso anno”, ha spiegato Monteduro, sottolineando che “si spande l’attenzione anche nel mondo laico per aiutare i cristiani a restare nelle loro terre, al di là di aridi slogan”.

La maggior parte delle offerte raccolte è stata devoluta a progetti in Africa (29.5%) e in Medio Oriente (21,2%), dove 9.290.499 euro sono stati utilizzati in Iraq per la ricostruzione dei villaggi cristiani nella Piana di Ninive distrutti dallo Stato Islamico.

Oltre all’India a cui sono stati destinati 5.858.890 euro, a beneficiare della solidarietà di circa 400mila benefattori di tutto il mondo sono stati la Siria, che ha ricevuto 5.751.151 euro, l’Ucraina (4,7 milioni di euro circa), il Brasile (3,88 milioni di euro circa) e la Repubblica Democratica del Congo (3,42 milioni di euro circa).

Per quanto riguarda le aree di intervento, si confermano al primo posto i progetti di costruzione e ricostruzione (32,8% degli aiuti), con ben 1.212 tra cappelle, chiese, conventi, seminari e centri pastorali edificati o restaurati.

Seguono gli aiuti umanitari e di emergenza (15,7%), le intenzioni di Sante Messe (15,4%).

Nel 2017 hanno beneficiato di questo sostegno, fondamentale in aree povere in cui i sacerdoti non possono contare su nessun altra forma di sussistenza, 40.383 sacerdoti e religiosi – uno ogni 10 nel mondo – che hanno celebrato 1.504.105 Messe, una ogni 21 secondi. Tra gli interventi anche quelli dedicati alla formazione dei seminaristi (sono stati 13.643 quelli aiutati nel 2017, e quindi uno ogni 9 nel mondo), al sostentamento di 12.801 religiose, ovvero una ogni 52 nel mondo, con un incremento di oltre il 15% rispetto al 2016.

Altri progetti riguardano la traduzione e la pubblicazione di testi religiosi, l’aiuto a mezzi di comunicazione quali radio e tv cristiane, i corsi di formazione per laici, e l’acquisto di mezzi di trasporto per agevolare la pastorale di missionari.

“Sono fatti concreti”, ha osservato Alfredo Mantovano, presidente di Acs Italia, ricordando che la fondazione pontificia “affianca
l’attenzione della Chiesa e del Papa sul fronte della preghiera, dell’aggiornamento costante sulle aree di persecuzione, delle iniziative e dei progetti mirati a rimettere in piedi le strutture e la speranza di restare e professare la propria fede nonostante le guerre”.

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Il testo originale e completo si trova su:

https://www.avvenire.it/chiesa/pagine/aiuto-alla-chiesa-che-soffre-fondi-per-ricostruzione-chiese-siria

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