Una chiesa, dunque, in prima linea, ma, allo stesso tempo, catacombale.
Catacombale nel vero senso della parola, cioè con lo spirito della catacomba. Intanto, perché è allinterno di unAmbasciata, e questo è un fatto non esteriore, e poi perché la vita spirituale che vi si svolge, risente della situazione. Perciò è una vita spirituale raccolta, niente manifestazioni esterne. È come nella vecchia Chiesa catacombale. Ci riuniamo, però senza paura, perché animati da una grande fede.
Comè Kabul, dal suo osservatorio?
Da quando lho conosciuta la prima volta nel 77, a oggi, è irriconoscibile da tutti i punti di vista. Allora era una città vivibile, sana, con un certo fascino orientale, ed era piacevole viverci. Adesso non più. La popolazione è aumentata a dismisura, ma le strutture non sono state adeguate. E, dal punto di vista umano, è una tristezza. Lultimo censimento Unicef parlava di 4.000 bambini di strada, ma credo siano molti di più. Ci sono 60 mila accattoni. Una volta al bazar sincontrava qualche vecchio che, con grande dignità, chiedeva lelemosina, adesso ce ne sono a ogni angolo di strada. La città è distrutta ancora per il 70 per cento. Il governo è corrotto questo è un fatto comprovato , e si disinteressa delle problematiche della gente. Manca una pianificazione di edilizia popolare. Vediamo crescere ville pacchiane, che nulla hanno a che fare con larchitettura tradizionale afghana, e che solo pochissimi potranno permettersi. Rappresentano una pessima copia dellarchitettura indiano-pakistana. Unostentazione di ricchezza che stride con la povertà della gente. Allora, preferisco non uscire, perché rientrerei ancora più triste.
Per quanto attiene alla condizione delle donne?
Qui le donne, quando arrivano alladolescenza, sono costrette a sposare qualche vecchio, oppure devono stare a casa a fare le serve. Dobbiamo aiutare le ragazze, fornire loro borse di studio per far sì che possano studiare e realizzare i loro sogni. Sono fortemente convinto che levoluzione del Paese dipenda dalle donne. Sono intelligenti e hanno una voglia di rivalsa, di uscire da questa cappa di piombo in cui devono vivere. Ma qui succede che una ragazzina venga costretta a sposarsi a 15 anni e poi a prostituirsi e, poiché si ribella, viene massacrata; unaltra viene uccisa dalla madre, perché il padre vuole un erede maschio. Ci sono continue violazioni dellessere umano. Di alcune veniamo a conoscenza, ma quante ce ne sono? Questi sono i fatti per i quali lOccidente dovrebbe gridare allo scandalo. La dignità umana va difesa con i denti. Fino a quando un essere umano sarà considerato a livello di una bestia, che democrazia ci potrà essere? Questo è un sacrilegio della democrazia.
Si riesce a trovare un segno di speranza?
Come credente, come uomo di Chiesa, non posso non essere un uomo di speranza, però mi piacerebbe che alla speranza seguisse la concretezza. Io mi rifaccio sempre al salmo 126: Se Dio non costruisce la casa, invano si affaticano i suoi costruttori. La casa non è soltanto quella materiale, fatta di mattoni, è ogni realtà umana. Se non si tengono presenti i reali bisogni della gente, non si va da nessuna parte. Qui si parla di creare la democrazia, ma la democrazia se non ha delle basi, resta solo una bella parola. Una democrazia per essere tale, ha bisogno di ospedali, di case dignitose, di scuole, ha bisogno di lavoro, di strade. Se non si educano i cittadini, se i malati non hanno un luogo dove essere curati, se il lavoro non cè, allora che democrazia si costruisce? Che pace si costruisce? Non si può costruire la pace sulla miseria. In dieci anni si è fatto poco. Dove non sono arrivati i militari, dove non sono arrivati gli aiuti, il Paese è rimasto quello di prima. Tre quarti dellAfghanistan sta nella stessa situazione di prima della guerra. Probabilmente umanamente sono più sani, però non possono godere di quei benefici che invece una presenza occidentale di dieci anni, con unalluvione di soldi, avrebbe dovuto rendere possibili. Soldi ne sono arrivati tantissimi, ma la maggior parte è servita per lesercito, non per costruire scuole e ospedali.