Un combattente talebano nella zona occidentale di Kabul (Reuters/Zohra Bensemra)
La crisi in Afghanistan al centro del summit di Mosca
Andrea De Angelis – Città del Vaticano
Gli Stati Uniti non parteciperanno agli incontri sull’Afghanistan in programma a Mosca domani, dove è attesa invece la partecipazione di Cina e Pakistan. Lo ha detto il portavoce del Dipartimento di Stato americano, Ned Price. “Saremo contenti di parteciparvi più avanti, ma non siamo nella posizione di poterlo fare questa settimana”, ha spiegato Price. Ieri sera, proprio dagli Stati Uniti, è arrivata la notizia che l’inviato americano in Afghanistan, Zalmay Khalilzad, ha lasciato il suo incarico. Lo sostituirà Thomas West, finora suo vice.
Dopo Mosca anche India e Iran
Sarà il secondo vicepremier dei talebani, Abdul Salam Hanafi, a guidare la delegazione del governo di Kabul al vertice che si terrà mercoledì 20 ottobre per favorire le consultazioni tra Russia, Cina, Iran, Afghanistan, India e Pakistan. Lo ha annunciato un portavoce dei talebani, Inamullah Samangani, sottolineando che la delegazione terrà “colloqui su varie questioni relative all’Afghanistan con i rappresentanti di diversi Paesi”. Nell’incontro organizzato dalla Russia domani saranno presenti con ogni probabilità, oltre a Cina e Pakistan, anche Iran ed India. Proprio Delhi, secondo i media indiani, starebbe organizzando un nuovo vertice per il prossimo mese. Entro la fine di ottobre, invece, un altro incontro multilaterale potrebbe tenersi in Iran. A due mesi dalla presa del potere dei talebani, dunque, diplomazie mondiali al lavoro sul presente e sul futuro dell’Afghanistan. Sette giorni fa si è tenuto il G20 straordinario sul Paese asiatico a Roma, e sempre la scorsa settimana ci sono stati in Qatar i primi incontri tra rappresentanti dei talebani e funzionari europei e statunitensi.
Riprendono i vaccini per la polio
L’Oms e l’Unicef in queste ore intanto accolgono positivamente la decisione dei talebani di supportare la ripresa delle vaccinazioni porta a porta per sradicare la poliomielite in Afghanistan. La campagna di vaccinazione, che comincerà l’8 novembre, sarà la prima in oltre tre anni a raggiungere tutti i bambini in Afghanistan, di cui oltre 3 milioni in alcune parti del Paese prima senza accesso alle campagne di vaccinazione. “Questo è un passo estremamente importante verso la direzione giusta”, ha dichiarato Dapeng Luo, Rappresentante dell’OMS in Afghanistan. “L’accesso continuativo a tutti i bambini – ha aggiunto – è essenziale per porre fine alla polio una volta per tutte. Questa deve rimanere una priorità”. Anche l’Unicef fa notare come la vaccinazione sia fondamentale per prevenire ogni ripresa significativa della polio nel Paese e per mitigare il rischio di trasmissione a livello internazionale.
Gli scenari futuri
In soli otto giorni, dunque, da Doha a Roma ed ora a Mosca la diplomazia è a lavoro sull’Afghanistan, due mesi dopo la presa di potere dei talebani. Con Francesca Manenti, Senior Analyst Ce.Si del desk Asia riflettiamo su quali possano essere a questo punto gli scenari futuri nel breve e lungo periodo per il Paese ma anche sull’impatto concreto di questi incontri diplomatici sulla vita della popolazione: