AFRICA/NIGERIA – ( 1 Luglio 2015 )

AFRICA/NIGERIA – “Sicurezza precaria e infrastrutture inesistenti nelle aree liberate da Boko Haram” denuncia il Vescovo di Yola

Abuja (Agenzia Fides) – “Molti rifugiati vorrebbero tornare ai loro villaggi e riprendere a lavorare nei campi, ma diverse aree formalmente liberate da Boko Haram sono ancora pericolose” afferma Sua Ecc. Mons. Stephen Dami Mamza, Vescovo di Yola nel nord-est della Nigeria, in un’intervista all’Agenzia Kna. Dal settembre al dicembre 2014, Boko Haram aveva conquistato sette grandi comuni nello Stato di Adamawa. Decine di migliaia di persone erano fuggite nella capitale, Yola. 
Grazie all’offensiva dell’esercito nigeriano e di quelli dei Paesi confinanti (Ciad, Niger e Camerun) nelle ultime settimane diversi territori sono stati liberati dalla presenza dei miliziani di Boko Haram. La situazione però non è ancora stabilizzata.
Secondo il Vescovo, una delle aree più pericolose è quella nei pressi della foresta Sambisa. Mons. Mamza lamenta, oltre ai continui attacchi da parte dei terroristi, la mancata ricostruzione delle infrastrutture pubbliche da parte delle agenzie governative. In particolare è il settore sanitario a destare la maggiore preoccupazione del Vescovo: “La maggior parte degli ospedali e delle farmacie sono ancora chiusi, così malattie relativamente semplici da curare possono causare gravi problemi”. (L.M.) (Agenzia Fides 1/7/2015)

Il testo originale e completo si trova su:

http://www.fides.org/it/news/57966-AFRICA_NIGERIA_Sicurezza_precaria_e_infrastrutture_inesistenti_nelle_aree_liberate_da_Boko_Haram_denuncia_il_Vescovo_di_Yola

condividi su