ALGERIA/ISLAM – (3 Febbraio 2021)

Vaccini anti-Covid: la lotta dell’islam fra ‘permesso’ e ‘proibito’

di Kamel Abderrahmani

Dall’Algeria il via libera al farmaco, dichiarato “halal”. I religiosi radicali sono una sorta di polizia del pensiero a guardia di costumi e dogmi. Il silenzio complice di medici e scienziati. L’esempio del vaccino contro morbillo e rosolia “haram” in Indonesia. Conta salvare vite o compiacere pseudo-dottori in scienze (islamiche)?

Parigi (AsiaNews) – Vi sono mondi che evolvono, portando dei progressi all’intera umanità e altri mondi che affondano nel ridicolo, accelerando il regresso dell’essere umano. E se il ridicolo non uccide, ciononostante partecipa in modo attivo al mantenimento delle nazioni musulmane nel novero dei Paesi sottosviluppati, come fanalino di coda. Le società musulmane sono soffocate da imam, istituzioni religiose e dominio della sfera religiosa nell’ambito della vita quotidiana. Il clero islamico si intromette negli affari di tutti, non ha paura di nulla e si concede qualsiasi cosa: caccia il naso nella vita delle coppie, nella sfera scientifica, sanitaria, identitaria, culturale. In altri termini, i religiosi si ergono davanti a tutto come fossero una polizia del pensiero e guardiani di costumi e dogmi!

Dopo che l’Indonesia aveva dichiarato “halal (puro)” il vaccino contro il coronavirus, oggi è arrivato il turno dell’Algeria a farlo con un rigore e una fermezza religiosa senza precedenti. Difatti eravamo tutti impazienti, pressati per avere notizie sulla riunione degli esperti della Repubblica, i dotti che compongono la commissione delle fatwa in Algeria, per decidere la sorte di un popolo al cospetto di un virus che è mortale per le persone fragili. Una commissione ministeriale composta da imam senza alcuna competenza in campo medico, la scienza o i virus – a meno che non si consideri la cosiddetta medicina profetica ancora attuale – ha affermato mediante un comunicato che: “Il vaccino contro la Covid-19 non contiene componenti proibite dalla shariah, la legge islamica”. Hallelujah!

Secondo i precetti della religione musulmana, infatti, un qualsiasi prodotto compresi quelli medici contengono componenti proibite per l’islam come la carne di maiale, che non deve essere consumata se non in casi di comprovata necessità. Tuttavia, secondo l’Agenzia nazionale per la sicurezza del farmaco la maggior parte delle medicine con carattere di urgenza contengono al loro interno prodotti di derivazione animale come il collagene, che viene estratto dalla pelle e dalle ossa dei suini, bovini, dei pesci e dei volatili. Sebbene queste materie prime provengano da animali macellati in un macello e ritenuti idonei al consumo umano, il loro uso è messo in discussione “sul piano religioso” in tutti i Paesi musulmani. Il tutto mentre l’Algeria da sola nel 2019 ha importato 1,13 miliardi di dollari in medicine secondo le stime fornite dalla dogana nazionale. Al riguardo, l’Algeria è il decimo importatore di farmaci dalla Francia.

Infatti, in mancanza di una industria farmaceutica sana è più saggio importare questi farmaci contenenti dei prodotti non “halal”, perché la vita umana è sacra, e merita la trasgressione di un dettame religioso per salvarla. A questo proposito, alcune correnti della religione islamica come gli hanafiti e gli chafi esentano i credenti dal rispettare questa regola quando non vi è alternativa, invocando uno dei detti del Profeta [Maometto] secondo cui il benessere e la salute dell’individuo prevalgono sulle definizioni di impurità. Questo è il caso di tutti i Paesi musulmani, visto che nessuno di loro è in grado di produrre un vaccino contro il Covid che sia “halal”. In altre parole, non sono in grado di produrre né un vaccino “lecito”, né un vaccino “haram” (proibito dalla stessa legge islamica).

Dopo un anno di pandemia e di crisi sanitaria globale, l’Occidente ha trovato un vaccino che può salvare l’umanità da questo virus e aiutarla a ritrovare la propria vita di un tempo. Tuttavia, questo problema non è all’apparenza così urgente per i guardiani del tempio dell’islam! Non si cerca di trovare i mezzi necessari, o di contribuire a trovare i metodi adeguati per poter vaccinare nel modo più rapido possibile: sensibilizzare i cittadini! L’urgenza sarebbe quella di sapere se Allah potrebbe infuriarsi o meno in merito ai componenti dei vaccini prodotti dai “miscredenti”.

Il clero islamico non dovrebbe curarsi della sopravvivenza delle creature di Allah, invece di preoccuparsi sulla composizione dei vaccini contro il nuovo coronavirus? Allah, se esiste un unico Dio, si preoccuperà davvero così tanto di un po’ di gelatina iniettata nelle vene dei suoi servitori? Perché dovremmo accontentare Allah, a discapito della salute pubblica? Inoltre, dato che è giusto chiedere un vaccino “halal”, sarebbe per questo altrettanto importante e doveroso per l’umanità aprire centri di ricerca e scienza che siano essi stessi “halal”, invece di focalizzarsi solo sulla costruzione di moschee dappertutto nel mondo. Queste ultime fanno parte dei problemi che affliggono la mentalità dei musulmani, con le loro idee tradizionaliste.

La sanità pubblica è affidata alle mani dei ciarlatani, dei religiosi – con tesi su argomenti spesso burleschi, risibili e ridicoli, sostenitori di fatwa grottesche, assurte e idiote – mentre medici, specialisti, virologi preferiscono mantenere il silenzio. Un silenzio assordante. Lo sanno che il loro silenzio è spesso indice di complicità, ma in questo caso è addirittura vigliaccheria! Come si può lasciare il campo vuoto a persone che nulla conoscono di medicina, e che si nutrono unicamente della Shariah in merito alla composizione dei vaccini? Come si può scordare che questi truffatori di Allah, che tengono in ostaggio islam e musulmani, non hanno esitato a considerato la Covid-19 come una punizione divina contro gli “infedeli”? E quando la pandemia è arrivata in Algeria, per proteggere la popolazione avevano deciso di distribuire una copia del Corano per ciascun cittadino! Abbiamo una memoria a tal punto così corta? La coscienza collettiva è così indulgente con i cosiddetti portavoce di Allah?

E se ad esempio il vaccino fosse ritenuto impuro o illecito da questi “illuministi” – come quello contro il morbillo e la rosolia bollato come impuro o “haram” al punto da compromettere la campagna di vaccinazione per i bambini in Indonesia nel 2018 – i musulmani preferirebbero morire o farsi vaccinare? La domanda è retorica, perché la risposta è nota: le menti sono anestetizzate dal dogma islamico! Il semplice musulmano è perduto, non sa più di chi fidarsi! Ai dottori di scienze islamiche – una pseudo-scienza che serve a inquinare gli spiriti – o a uno scienziato sottomesso all’imam e alla sua fatwa.

Il testo originale e completo si trova su:

http://www.asianews.it/notizie-it/Vaccini-anti-Covid:-la-lotta-dell’islam-fra-‘permesso’-e-‘proibito’–52248.html

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