L’ombra dell’omicidio Khashoggi sul tour economico e diplomatico di bin Salman
Gli Emirati prima tappa del primo viaggio all’estero di Mbs dall’omicidio del giornalista dissidente saudita. Egli dovrebbe partecipare anche al G20 in Argentina a fine mese. Abu Dhabi conferma l’alleanza con Riyadh, che ha “radici salde e profonde”. Fonti turche: la Cia ha una registrazione in cui il principe coronato ordina di “silenziare”Khashoggi.
Riyadh (AsiaNews/Agenzie) – Il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman è arrivato nella notte negli Emirati Arabi Uniti (Eau), prima tappa di un tour economico e diplomatico che toccherà diverse nazioni del mondo arabo. Per il numero due – e uomo forte – del regno wahhabita si tratta del primo viaggio all’estero dall’assassinio del giornalista Jamal Khashoggi, ucciso il 2 ottobre scorso nel consolato saudita a Istanbul su ordine, dietro il quale vi sarebbe proprio la mano di (Mbs) a dispetto delle smentite ufficiali di Riyadh.
Bin Salman è atteso anche a Buenos Aires, in Argentina, dove a fine mese è in programma un incontro dei leader del G20 al quale dovrebbero partecipare i più importanti capi di Stato e di governo. Tuttavia, l’uccisione dai contorni ancora oscuri sei settimane fa dell’editorialista del Washington Post ha inasprito più di un rapporto fra Occidente e Riyadh, che può contare però sulla difesa a tutto campo della Casa Bianca.
Alla vigilia della partenza re Salman avrebbe chiesto all’erede al trono di intraprendere un tour “basandosi sulla sua abilità” nel saper “rafforzare i legami regionali e internazionali del regno”. L’agenzia di stampa ufficiale saudita riferisce che il principe ereditario erediterà “una serie di stati [arabi] amici”, senza specificarli.
Ad accogliere il principe coronato all’aeroporto l’omologo di Abu Dhabi Sheikh Mohammed bin Zayed al-Nayhan, uno stretto alleato di Mbs. “Siamo orgogliosi – ha dichiarato – dei nostri rapporti le cui radici sono salde e profonde. Per i nostri Paesi abbiamo in programma una stretta collaborazione e una partnership fruttuosa”. I due leader discuteranno di questioni “regionali e internazionali” e delle “sfide e minacce che riguardano la regione mediorientale”.
Intanto continua a tenere banco la vicenda dell’omicidio Khashoggi, che getta più di un’ombra sul tour diplomatico e commerciale estero di bin Salman. Ieri un giornale turco ha riferito di una telefonata intercorsa a ottobre fra il direttore della Cia Gina Haspel e alcuni alti funzionari turchi, in cui l’agenzia di intelligence Usa afferma di possedere una “registrazione” nella quale Mbs dà istruzioni per “silenziare” il giornalista dissidente saudita.
Riyadh ha smentito con forza a più riprese che bin Salman non ha alcuna conoscenza diretta della morte di Khashoggi. Interpellato sulla (presunta) registrazione il presidente Usa Donald Trump in visita in Florida non ha voluto rilasciare commenti ufficiali, riservandosi di parlarne direttamente con i vertici della Cia.
Se, da un lato, le nazioni arabe alleate di Riyadh corrono a difesa di bin Salman, il Qatar – da oltre un anno protagonista di uno scontro durissimo con l’Arabia Saudita – afferma che “chiunque sia il responsabile” dell’omicidio del giornalista dissidente va punito. In visita ufficiale a Roma per partecipare a una conferenza Sheikh Mohammed bin Abdulrahman al-Thani ha aggiunto che Doha non vede un miglioramento nelle relazioni con i sauditi e manterrà i legami stretti con l’Iran, a dispetto delle sanzioni Usa.
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