ASIA/PAKISTAN – (24 Marzo 2022)

ASIA/PAKISTAN – Conversioni forzate: è urgente un disegno di legge per tutelare la libertà religiosa

giovedì, 24 marzo 2022 diritti umani   libertà religiosa   minoranze religiose  
 

Karachi (Agenzia Fides) – Le conversioni forzate all’islam minacciano la libertà religiosa e il pluralismo religioso del Pakistan, pertanto è urgente introdurre garanzie legali e amministrative per affrontare i crimini che coinvolgono conversioni forzate, matrimoni infantili e abusi sulle donne in Pakistan. Sono le richieste avanzate nel recente incontro dal titolo “Break the Bias” (Spezza i pregiudizi) tenutosi nei giorni scorsi a Karachi, organizzato dalla Ong “Voice for Justice” (VFJ) impegnata per la tutela dei diritti umani, l’uguaglianza di diritti e libertà religiosa.
Nuzhat Shirin, presidente della Commissione del Sindh sulla condizione delle donne, ha dichiarato: “È incoraggiante che l’Alta Corte di Islamabad abbia dichiarato illegale il matrimonio per i minori di 18 anni. L’elevata presenza di matrimoni precoci in Pakistan viene attribuita alla povertà, alle norme sociali, alle tradizioni e ai costumi e alle errate percezioni religiose. Inoltre anche la Corte Federale della Sharia ha emesso una sentenza secondo cui fissare un’età minima legale per il matrimonio non è un atto contrario all’Islam, il che apre la strada all’abolizione dei matrimoni per i minori di 18 anni anche in Pakistan”.
La società civile nella nazione invita il governo a rivedere il disegno di legge contro le conversioni forzate e a presentarlo all’Assembla legislativa nazionale. Ghazala Shafique, donna cristiana rinomata per il suo impegno a difesa dei diritti delle donne, afferma: “Bisogna presentare la questione delle conversioni forzate all’islam come una questione di diritti umani, non solo come una questione religiosa”.
Naghma Shaikh, anch’ella attivista per i diritti delle donne, rileva: “La mancanza di applicazione del diritto esistente resta un grave ostacolo. È deplorevole il fatto che di frequente i colpevoli di tali atti godano dell’impunità per i crimini commessi”. Secondo Seemi Emmanuel, “si palesa l’incapacità dello Stato di attuare e far rispettare le leggi esistenti in materia di rapimenti, matrimoni precoci e matrimoni forzati, specialmente quando le vittime appartengono a comunità religiose minoritarie”. Humayun Waqas, intellettuale promotore dei diritti umani, ricorda all’Agenzia Fides: “Ai cittadini è garantito il diritto alla libertà religiosa nell’articolo 20 della Costituzione del Pakistan; è illegale e immorale costringerli a cambiare la loro fede ricorrendo a minacce, coercizione o manipolazione”.
Secondo Joseph Jansen, Presidente di VFJ, “l’assenza di un’adeguata risposta istituzionale incoraggia il fenomeno delle conversioni forzate, di matrimoni forzati, soprattutto a sfavore delle donne delle minoranze religiose” .
Al fine VFJ invita il governo a intraprendere un’azione affermativa per la protezione, la promozione , e il rispetto dei diritti delle minoranze; a presentare nelle assemblee federali e provinciali un disegno di legge per garantire che l’età minima per il matrimonio sia fissata a 18 anni; a istituire un comitato di esperti per rivedere il progetto di legge che introduce garanzie contro le conversioni religiose forzate. Inoltre, nota l’Ong, occorre promuovere un campagna che educhi l’opinione pubblica a sostenere il disegno di legge contro le conversioni forzate e operare affinchè i giudizi dei tribunali sui fenomeni di conversione forzata e matrimonio forzato siano indipendenti, imparziali e tempestivi, assicurando i colpevoli alla giustizia. Queste misure, afferma VFJ, si inseriscono nella cornice della difesa e promozione dei diritti delle donne in Pakistan.
(AG-PA) (Agenzia Fides 24/3/2022)

Il testo originale e completo si trova su:

http://www.fides.org/it/news/71885-ASIA_PAKISTAN_Conversioni_forzate_e_urgente_un_disegno_di_legge_per_tutelare_la_liberta_religiosa

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