ASIA/PAKISTAN – Rimsha assolta anche dalla Corte Suprema, ma la legge sulla blasfemia è sempre in vigore
Islamabad (Agenzia Fides) Con una sentenza-lampo, dopo ununica udienza tenutasi ieri, 15 gennaio, la Corte Suprema del Pakistan ha assolto definitivamente Rimsha Masih, la ragazza disabile cristiana accusata falsamente di blasfemia. Il collegio dei giudici, guidato dal Presidente della Corte, Iftikhar Muhmmad Chaudhary, ha confermato lassoluzione già data dallAlta Corte di Islamabad (vedi Fides 20/11/2012), chiudendo definitivamente il caso. Come riferito a Fides, il collegio difensivo di Rimsha, ha mostrato evidente soddisfazione, definendola una vittoria per la giustizia in Pakistan, che dà speranza per il futuro.
P. Bonnie Mendes, consulente della Caritas Pakistan, rimarca allAgenzia Fides che la legge sulla blasfemia è ancora in vigore così comè, nonostante gli abusi ben documentati. La legge ha il cieco sostegno di alcuni zelanti leader musulmani e ha visto alcune anime coraggiose in Parlamento tentare di modificarla per evitare i possibili abusi o per dare garanzie contro false accuse, che spesso hanno portato alla morte degli accusati, per mano di folle di estremisti. P. Mendes chiede alla politica la volontà di risolvere un nodo, quello della blasfemia, che nel paese causa tante tragedie.
Come appreso da Fides, ci sono oggi in Pakistan altri 36 casi di condannati per blasfemia: 16 persone sono nel braccio della morte, in attesa di esecuzione; altri 20 imputati stanno scontando lergastolo. Molti altri sono in attesa di processo o hanno fatto appello dopo una condanna in primo grado, fra loro la donna e madre cristiana Asia Bibi. (PA) (Agenzia Fides 16/1/2013)
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