BANGLADESH: DROZARIO (CARITAS), PREOCCUPATI PER CRESCENTE RISCHIO ISLAMISMO
Le comunità cristiane e di altre religioni che vivono in Bangladesh sono molto preoccupate per il rischio crescente di islamismo con la richiesta di una legge contro la blasfemia, nonostante gli sforzi del governo e della società civile di mantenere la più ampia tolleranza religiosa e pace: lo dice oggi al Sir Benedict Alo DRozario, direttore esecutivo di Caritas Bangladesh, a proposito degli scontri violenti di domenica scorsa, con oltre 40 vittime secondo fonti ufficiali, tra forze governative e manifestanti del movimento Hefajat-e-Islam, che chiedono, in 18 punti, una maggiore islamizzazione del Paese e lintroduzione di una legge contro la blasfemia con la pena di morte come in Pakistan. Lopinione pubblica e il governo hanno fermato rifiutato queste richieste, dicendo che sono sufficienti le leggi già in vigore. Il Bangladesh – ricorda il direttore della Caritas nazionale -, è uno Stato laico dal 1971 e ha lislam come religione di Stato dal 1988. Utilizza dal 1860 un codice penale laico, dal tempo delloccupazione britannica. (segue)
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Il codice penale – precisa DRozario – scoraggia la blasfemia in una sezione che vieta di ferire i sentimenti religiosi. Altre leggi permettono al governo di confiscare o bandire le pubblicazioni di materiale blasfemo. I gruppi islamici in Bangladesh, sottolinea, sono più organizzati e spesso sono strumentalizzati dai principali partiti politici per calcolo elettorale. Proprio oggi è giunta notizia della condanna a morte del leader islamico Muhammad Kamaruzzaman, vicepresidente del partito islamico dopposizione Jamaat-e-Islam, accusato di torture, stupri e omicidi di massa compiuti durante la guerra di liberazione nel 1971. Questa condanna potrebbe riaccendere gli animi dopo gli scontri di domenica notte – secondo fonti non ufficiali le vittime potrebbero essere molte di più, diverse centinaia – e lo sciopero generale in corso in questi giorni, indetto dallopposizione.
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