CANADA -(30 Gennaio 2017)

Canada. Attentato in moschea, 2 arresti. Uno si è consegnato. «Uccisi mentre pregavano»


lunedì 30 gennaio 2017

19 feriti, due persone sono state arrestate. Il cordoglio di papa Francesco e del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso. Il premier Trudeau: attacco terroristico contro i musulmani
 
Il Centro culturale islamico di Québec City dov'è avvenuto l'attentato (Ansa)

Il Centro culturale islamico di Québec City dov’è avvenuto l’attentato (Ansa)

Sei persone sono state uccise e 19 ferite da attentatori nella moschea di Québec City, in Canada, al momento della preghiera serale (circa le 4 del mattino in Italia). La sparatoria è avvenuta al Centro culturale islamico del Québec; le vittime erano tutti uomini tra i 35 e i 70 anni. Pochi minuti dopo l’attentato, sono state arrestate due persone, una delle quali vicino all’Ile d’Orleans, sul fiume San Lorenzo, a una ventina di chilometri dalla moschea. «Nulla fa credere che ci siano altri sospettati» ha detto una portavoce delle autorità. Al momento degli spari, gli uomini si trovavano nella parte bassa della moschea, e stavano pregando, mentre donne e bambini erano in quella superiore.

Chi sono i 2 arrestati. «Uno si è consegnato»

Si chiamano Alexandre Bissonnette e Mohamed Khadir i due presunti attentatori. Avrebbero tra i 20 e i 30 anni. Lo rende noto Le Journal de Québec. I due sono stati fermati dalla polizia nei minuti successivi alla sparatoria. Uno dei due è stato bloccato sul luogo dell’attacco, l’altro vicino al ponte dell’Ile d’Orleans. Quest’ultimo ha chiamato lui stesso gli agenti per «parlare della sua resa»: lo ha confermato in conferenza stampa l’ispettore di polizia Denis Turcottee. L’uomo si è poi arreso dopo un inseguimento in auto e una trattativa. I due sospettati sono sotto interrogatorio.

Tutte straniere le 6 vittime

Stando a quanto riferisce Le Journal de Québec le 6 vittime sarebbero tutti cittadini stranieri. Ci sarebbero 2 algerini, un tunisino, un marocchino e 2 cittadini di un Paese dell’Africa nera. Secondo il Collettivo canadese anti islamofobia, sarebbe stato ucciso anche l’imam della moschea, Azeddine, padre di famiglia. Sono 19 i feriti, di cui 5 in condizioni critiche. Altre 39 persone che si trovavano all’interno del Centro islamico sono rimaste indenni.

Il cordoglio di papa Francesco e del Pontificio Consiglio per il dialogo

Questa mattina papa Francesco, dopo la messa del mattino a Santa Marta, si è intrattenuto con il cardinale canadese Gérald Cyprien LaCroix, assicurando le sue preghiere per le vittime dell’attacco alla moschea di Québec City. Il Papa, ha fatto sapere la Santa Sede, ha sottolineato l’importanza di restare tutti uniti nella preghiera, cristiani e musulmani. Il cardinale, in visita a Roma, è subito ripartito per il Canada. “Il Pontificio Consiglio per il Dialogo interreligioso – si legge in un telegramma del Vaticano che porta la firma del segretario di Stato, Pietro Parolin – ha appreso con profonda tristezza e indignazione dell’efferato attentato perpetrato contro fedeli musulmani raccolti in preghiera a Québec City in un loro luogo di culto. Con questo gesto insensato sono stati violati la sacralità della vita umana, e il rispetto dovuto a una comunità in preghiera e al luogo di culto che l’accoglieva. Il Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso condanna fermamente quest’atto di inaudita violenza e desidera far pervenire la sua piena solidarietà ai musulmani del Canada, assicurando la sua fervida preghiera per le vittime e le loro famiglie”.

Il premier: la nostra forza è la tolleranza

Il primo ministro Justin Trudeau, che ha parlato di “violenza senza senso”, ha condannato quello che ha definito un”attentato terrorista contro i musulmani in un centro di culto e accoglienza”. “La diversità è la nostra forza e la tolleranza religiosa è un valore che, come canadesi, abbiamo caro”.

Un testimone: «Sono morti mentre pregavano»

Un testimone, che ha chiesto di rimanere anonimo, ha raccontato al servizio francese Radio-Canada dell’emittente CBC che gli uomini che hanno fatto irruzione nell’edificio erano due e con il volto mascherato.”Mi sembra che avessero un accento del Québec. Hanno cominciato a sparare e mentre sparavano gridavano ‘Allah Akbar’. I proiettili hanno colpito le persone che pregavano. Sono morte persone in preghiera. Un proiettile è passato proprio sopra la mia testa”. Secondo la fonte, al momento degli spari c’erano anche dei bambini: “Ce n’era uno di tre anni con il padre”.

 

L’insegna della moschea di Québec City (Ansa)

Rafforzata la sicurezza attorno alle moschee, anche a New York

Il sindaco di Gatineau, città vicino alla capitale Ottawa, ha annunciato che in seguito all’attacco sarà incrementata la presenza della polizia nelle moschee intorno alla sua città. Anche negli Stati Uniti si rafforza la sicurezza: il Dipartimento di Polizia di New York ha detto di stare allestendo ronde intorno alle moschee. “La polizia sta per fornire ulteriore protezione alle moschee della città. Tutti i cittadini di New York devono essere vigili. Se qualcuno vede qualcosa, lo dica” ha scritto su Twitter il sindaco Bill de Blasio.

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Il testo originale e completo si trova su:

https://www.avvenire.it/mondo/pagine/sparatoria-moschea-quebec

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