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CENTRAFRICA – (16 Giugno 2021)

Centrafrica. Russi sotto accusa: raid dei «mercenari» contro i civili


Paolo M. Alfierimercoledì 16 giugno 2021
A chiedere il sostegno del Cremlino sono state le autorità locali contro l’avanzata dei ribelli Seleka. Il nuovo premier Dondra ha appena trattato aiuti dalla Russia, causando l’irritazione francese
Ribelli nella Repubblica Centrafricana

Ribelli nella Repubblica Centrafricana

Per Mosca sono contractor o esperti militari, per il resto del mondo sono mercenari, mandati dal Cremlino per ragioni geopolitiche in un Centrafrica ormai terra di conquista. Al di là delle definizioni, sono le loro azioni a “catalogarli”. La Cnn ha pubblicato ieri sul suo sito un’inchiesta sulle violenze nel Paese che hanno spesso come vittime i civili, puntando i riflettori proprio sui “mercenari russi” che operano al fianco delle forze governative per contrastare la coalizione ribelle Seleka, composta in gran parte dalla minoranza musulmana. In particolare, l’emittente Usa si sofferma su un raid contro una moschea che sarebbe stato compiuto dai mercenari russi e dalle forze nazionali – anche con l’aiuto di elicotteri da combattimento – nella cittadina di Bambari lo scorso 15 febbraio. Secondo quanto risulta alla Cnn, in questo raid sarebbero stati uccisi fino a 20 civili, tra cui anche bambini, ma nessun ribelle.

L’episodio di Bambari è solo uno delle decine di casi analoghi che l’emittente Usa ha indagato insieme al gruppo investigativo indipendente The Sentry, fondato dall’attore George Clooney e da John Prendergast. E mostra, prosegue la Cnn, “una vasta gamma di violazioni dei diritti umani da parte di mercenari russi schierati nel Paese”. Queste violazioni, sottolinea l’inchiesta, hanno subito un’impennata dal dicembre scorso, quando cioè “i mercenari russi si sono uniti all’offensiva governativa contro i gruppi di ribelli che avevano cercato di avanzare verso la capitale” Bangui. Lo scorso marzo, ricorda l’emittente, l’Onu ha pubblicato un articolo in cui riportava le preoccupazioni di esperti nominati dalla stessa organizzazione sul ruolo dei contractor “in una serie di attacchi violenti” avvenuti dalle ultime elezioni del 27 dicembre scorso.

Il voto era stato preceduto dall’offensiva di un gruppo ribelle intenzionato a prendere il potere. L’insicurezza diffusa nel Paese aveva fatto sì che solo un elettore su tre potesse recarsi alle urne. Secondo il Cremlino, gli esperti militari inviati da Mosca sono 535 e lavorano per garantire la sicurezza del presidente Faustin-Archange Touadéra e del suo governo nel rispetto di linee guida e autorizzazioni delle Nazioni Unite. Fonti di stampa concordanti hanno riferito però che la presenza russa è più consistente, con un migliaio di effettivi in servizio solo con il gruppo Wagner, una società il cui titolare, Evgenij Prigozhin, è noto per i legami con il presidente russo Vladimir Putin.

Erano state le autorità di Bangui a chiedere sostegno militare a Mosca per contenere l’offensiva dei ribelli, che controllano ancora molte aree del Paese. Lunedì, a sei mesi dalle presidenziali l’ex ministro delle Finanze Henri Marie Dondra, esponente di spicco del partito di Touaderà, è stato nominato nuovo primo ministro. Solo la settimana scorsa Dondra si era recato a San Pietroburgo proprio per negoziare con la Russia nuovi accordi economici tra i due Paesi. Un’alleanza che non sarebbe piaciuta alla Francia, che giovedì ha interrotto la cooperazione economica e militare con il Centrafrica, accusato di fare il gioco di Mosca nel diffondere sentimenti anti-francesi nella regione. Stop quindi alle operazioni militari congiunte e via i cinque consulenti francesi al ministero della Difesa centrafricano. Ne potrebbe approfittare ancora la Russia, interessata ad allontanare l’ex potenza coloniale europea per acquisire influenza e ottenere il controllo di giacimenti di diamanti, petrolio, oro e argento.

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