DIALOGO ISLAM: CARD. TAURAN, NON COMPETITORI MA PELLEGRINI VERSO LA VERITÀ
(dalla nostra inviata a Londra) I credenti perché sanno che luomo non vive di solo pane, sono coscienti che devono dare un loro specifico contributo nella vita quotidiana e che lo devono fare insieme, non come competitori, ma come pellegrini verso la verità. Lo ha detto il cardinale Jean Louis Tauran, presidente del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso, intervenendo ieri sera a Londra al 3°incontro dei vescovi e delegati delle Conferenze episcopali dEuropa per le relazioni con i musulmani che si concluderà domani. Promosso dal Ccee, vescovi e delegati si stanno confrontando sullo stato del dialogo con lislam in Europa guardando soprattutto alle nuove generazioni di musulmani. Ieri sera, la Baronessa Sayeeda Hussain Warsi, ministro per la Fede e le Comunità – Ufficio estero e Commonwealth, ha incontrato i partecipanti nel corso di una cena informale. Intervenendo nella sessione di apertura, il card. Tauran ha ricordato limportanza, nel dialogo tra cristiani e musulmani, della visita di Benedetto XVI in Libano, con lincontro con i capi religiosi musulmani e la creazione del Centro Inter-fede di Vienna che potrà essere un nuovo canale da usare per denunciare la violazione della libertà religiosa e nello stesso tempo incoraggiare e condividere esperienze positive. (segue)
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Nella sessione di apertura dei lavori è intervenuto anche larcivescovo di Bordeaux, Jean-Pierre Ricard. Il paesaggio internazionale – ha detto – è stato ampliamente modificato a seguito delle primavere arabe dEgitto e di Tunisia, della guerra in Libia, dellesplosione siriana e le sue ripercussioni in tutto il Medio Oriente. Per il cardinale di Bordeaux, questi cambiamenti non sono senza ripercussione nelle opinioni pubbliche dei nostri Paesi europei. In Europa, esistono varie forme di dialogo interreligioso: il dialogo della vita quotidiana, quello delle opere attraverso il quale si collabora in vista dello sviluppo integrale delluomo, quello dello scambio teologico e infine, il dialogo dellesperienza religiosa nel quale persone radicate nella loro propria esperienza religiosa condividono le loro ricchezze spirituali. Nella relazione introduttiva don Andrea Pacini, segretario della commissione per lecumenismo e il dialogo del Piemonte-Valle dAosta, ha detto che dialogo e annuncio sono entrambi legittimi e necessari. Sono intimamente legati ma non interscambiabili: duna parte il vero dialogo interreligioso suppone da parte del cristiano il desiderio di fare conoscere e di amare sempre più Gesù Cristo; e dellaltra, lannuncio di Gesù Cristo deve essere fatto nello spirito evangelico del dialogo, senza aggressività e senza disprezzo. Insomma per Pacini, latteggiamento che sintetizza dialogo e annuncio è la testimonianza.
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