EGITTO – ( 13 Luglio )

PER I CRISTIANI D’EGITTO SI PROFILA UN FUTURO MIGLIORE

 

Il vicario patriarcale di Alessandria esprime ottimismo dopo l’esito elettorale

 

di Javier Fariñas e John Newton

ROMA, giovedì, 12 luglio 2012 (ZENIT.org) – In Egitto, secondo il capo della locale Chiesa copto-cattolica, i Cristiani possono aspettarsi un futuro migliore, dopo essere stati per troppi anni dei cittadini di serie B.

Nel corso di una conferenza stampa tenuta ieri a Madrid da Aiuto alla Chiesa che Soffre, monsignor Kyrillos William, vicario patriarcale supplente di Alessandria, ha manifestato le proprie speranze per i Cristiani d’Egitto, dopo l’elezione a presidente di Mohammed Mursi, già membro della Fratellanza Musulmana.

“Il futuro non sarà peggiore di quanto abbiamo già vissuto”, ha affermato il vescovo. Monsignor William, che ha preso il posto del cardinale patriarca Antonios Naguib, rimasto paralizzato da un ictus alla fine dello scorso anno, ha espresso fiducia perché il Presidente Mursi mantenga le promesse di governare per chiunque, senza distinzione di credo religioso, fatte dopo le elezioni.

“In Egitto siamo tutti Egiziani, sia Cristiani che Musulmani, e il presidente ha promesso che un Copto e una donna saranno nominati vicepresidenti. Sebbene ancora non sappiamo chi saranno i vice, abbiamo fiducia che il presidente manterrà la parola data”, ha aggiunto il vicario patriarcale.

Monsignor William ha dichiarato che nello scenario post-elettorale i Cristiani non sono in pericolo, aggiungendo che “qui la situazione è migliore che in molti altri paesi”; ha tuttavia confermato che i fedeli della sua Chiesa hanno spesso sperimentato pregiudizi, specie dopo la caduta dell’ex presidente Hosni Mubarak, nel febbraio 2001.

“I Cristiani sono stati discriminati in molti modi – ha detto il presule – non avendo il diritto di ricoprire le cariche governative più importanti e venendo trattati come cittadini di serie B. Il presule si è detto ottimista, sottolineando che il futuro appare ora più certo, rispetto a prima delle elezioni.

Il reggente patriarcale di Alessandria ha detto che l’opera della Chiesa Cattolica – in particolare in ambito educativo – è stata largamente apprezzata nel paese. “In Egitto – ha aggiunto – abbiamo 170 scuole cattoliche e molti dei leader politici, sebbene non cattolici, mandano i loro figli a studiare lì. Questo significa che quando i loro ragazzi crescono e iniziano a girare il paese, intensificano le relazioni con noi Cristiani e diventano più rispettosi”.

In Egitto i Cristiani sono una minoranza, intorno al 9% della popolazione. I Cattolici sono quindi sono non più di 250mila su una popolazione di 83 milioni di abitanti.

Monsignor Willam ha ringraziato Aiuto alla Chiesa che Soffre per il suo continuo sostegno ai Cristiani d’Egitto. Le opere di carità della chiesa egiziana si sono tradotte in vari progetti, in particolare in campo educativo e scolastico. A Tema, piccolo centro a 400 chilometri dal Cairo, ACS ha sostenuto l’edificazione di un nuovo centro pastorale. Il vescovo ha detto infine: “In numerose occasioni, ho sentito la vicinanza e l’aiuto di queste opere di carità che ci fanno un gran bene. Grazie mille”.

 

Il testo completo si trova su:

http://www.zenit.org/article-31688?l=italian

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