PRIMAVERA ARABA
Egitto nel caos. La Corte Costituzionale:
«Elezioni nulle, il Parlamento va sciolto»
A due giorni dalle elezioni presidenziali è caos in Egitto: la Corte Costituzionale ha dichiarato “incostituzionali tutti gli articoli della legge elettorale” con la quale era stata eletta l’Assemblea del popolo (la Camera bassa del Parlamento egiziano) solo qualche mese fa, tra il 28 novembre e l’11 gennaio scorso. La notizia è stata confermata da Farouk Sultan, nominato da Hosni Mubarak nel 2009 a capo della Corte Costituzionale. Il verdetto comporta lo scioglimento di tutta l’Assemblea, anche se le leggi fino a ora approvate rimarranno in vigore.
Dopo la sentenza, che consente tra l’altro all’ultimo premier sotto Mubarak di essere candidato alle presidenziali, il Consiglio supremo delle forze armate (Csfa) che guida l’Egitto dalla caduta di Mubarak ha convocato una riunione d’urgenza.
La decisione della Corte ha scatenato un putiferio nel Paese: immediato è giunto il commento del vice presidente della Camera, Ashraf Thabet, che ha precisato che “lo scioglimento del Parlamento è prerogativa della sola Corte di Cassazione”. Una fonte militare ha rivelato poi all’agenzia Mena che il giudizio della Corte ha dato di fatto ai militari il potere legislativo. “Non vogliamo il potere – ha spiegato la fonte sotto anonimato – ma secondo il verdetto della Corte e per le leggi vigenti, il potere torna nelle nostre mani”. Per il movimento rivoluzionario del 6 aprile invece “il giudizio della Corte, riabilita il vecchio regime e rischia di spazzare via le conquiste della rivoluzione”.
La questione della legge elettorale sulla quale si è espressa la Corte costituzionale riguarda la modifica della
legge che ha consentito, che nel terzo dei seggi attribuiti col maggioritario, a candidarsi non fossero solo indipendenti ma anche candidati dei partiti. Gli occhi ora sono tutti puntati sul Csfa, e sul voto di sabato e domenica prossimi che, secondo alcuni analisti, potrebbe anche essere sospeso.
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