Seconda giornata di voto, in Egitto, che dovrà scegliere il nuovo presidente. Si tratta delle prime elezioni dopo la fine del regime di Hosni Mubarak, elezioni per le quali cè grande attesa in termini di credibilità e trasparenza. Un evento storico, particolare, per lEgitto che, forse per la prima volta nella sua storia, si trova a scegliere liberamente il suo presidente, ha dichiarato all’agenzia Sir mons. Botros Fahim Awad Hanna, vescovo ausiliare copto-cattolico di Alessandria. In passato – ha aggiunto – le elezioni presidenziali erano in qualche modo pilotate, quasi una formalità. Il fatto che il popolo ora possa scegliere tra un novero di oltre dodici candidati nel segreto dellurna credo sia un frutto della rivoluzione di piazza Tahrir. Accanto al sentimento di soddisfazione, però, anche qualche perplessità: Non siamo ancora abituati alla democrazia, permane una certa preoccupazione tra la gente perché il futuro è ignoto. La paura si sente soprattutto tra le minoranze che temono che gli islamisti vadano ad occupare tutti i centri di potere dellEgitto e, quindi, anche la presidenza. Con una deriva integralista è a rischio lidentità stessa dellEgitto. Riguardo al voto dei cristiani, mons. Hanna ha precisato che nessuna indicazione è giunta, ma solo linvito a tenere in considerazione i valori fondamentali per la scelta del candidato. Ingente lo schieramento di forze di sicurezza e, con loro, anche 14.500 giudici e 65mila impiegati pubblici; allo scopo di monitorare il voto sono presenti anche 49 organizzazioni locali e 3 straniere, tra cui il Carter Centre dellex presidente degli Stati Uniti, Jimmy Carter. (G.M.)
EGITTO – ( 24 Maggio )
Elezioni in Egitto. Mons. Hanna: Un evento storico scegliere liberamente il nuovo presidente
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