Con il cammino verso la transizione democratica, il mio popolo ha dato una sorprendente prova di civiltà. Il nostro obiettivo oggi è un Egitto unito, democratico e aperto al mondo. Il trionfo elettorale dei partiti di ispirazione islamica? La gente alle urne ha premiato chi si è speso per il popolo, non ha votato per l’islam politico. Parola di Abdel-Fattah Hasan, tra i fondatori del partito islamico Libertà e giustizia, che ha vinto le prime elezioni egiziane dell’era post-Mubarak. In unintervista alla rivista Mondo e missione (in uscita a febbraio) Abdel-Fattah, che insegna Letteratura italiana alla Ain Shams University del Cairo, già parlamentare esponente della Fratellanza musulmana, spazia dalle prospettive di un governo a maggioranza islamica non intendiamo mettere a rischio il turismo o le libertà personali, – alle sfide comuni che aspettano tutte le componenti della società islamica: tutti noi egiziani, cristiani e musulmani, abbiamo difeso la nostra patria insieme nel corso della storia, il nostro sangue si è mescolato, nel passato come nella recente rivoluzione. Anche sotto la dittatura di Mubarak abbiamo lavorato insieme per il bene del Paese nel contesto dei sindacati: trovare un terreno di impegno comune non è una sfida nuova. (segue)
17:44 – EGITTO: ABDEL-FATTAH (FRATELLI MUSULMANI), CRISTIANI E MUSULMANI IMPEGNO COMUNE (2)
Sul piano politico lintellettuale, che è il traduttore in arabo delle opere di don Giussani, afferma che il partito “Libertà e giustizia”, di cui è co-fondatore, è pronto ad allearsi con tutte le altre forze politiche, senza preclusioni, ma con la condizione che si lavori per il bene della nostra patria. Anche con i salafiti: li metteremo alla prova: se dovessero creare problemi, siamo pronti ad abbandonarli e a cercare una maggioranza alleandoci con altri partiti, anche laici e liberali, per il bene del Paese. Circa il rapporto con i cristiani Abdel-Fattah è chiaro. Nel Corano è raccomandato di trattare i non musulmani con rispetto e massima giustizia. Il nostro stesso fondatore, Hasan al Banna, amava ripetere questo concetto, e tra i suoi amici più intimi c’erano alcuni cristiani. È Dio che ci ha creati diversi: se solo avesse voluto, avrebbe fatto in modo che fossimo tutti uguali! In Egitto, e non solo, è ora di mettere al bando i pregiudizi reciproci e unire i nostri sforzi per far progredire questo mondo che Dio ci ha affidato.
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