In Egitto lAssemblea costituente ha approvato all’unanimità lArticolo 2 della Costituzione che fa riferimento ai principi della Sharia, la legge islamica. Una decisione che, in realtà non trova concorde gran parte della popolazione, tra cui anche molti musulmani. Lobiettivo è di rendere la Sharia il fondamento delle leggi nel Paese. E quanto sottolinea al microfono di Amedeo Lomonaco il padre gesuita egiziano Samir Khalil Samir:
R. – Questo è il progetto, da sempre, dei Fratelli Musulmani, dei Salafiti e di tutta la tendenza islamista, che è assai forte in Egitto e che, daltra parte, è sostenuta finanziariamente, anche militarmente in alcuni casi, da Paesi arabi ricchi, in particolare lArabia Saudita e il Qatar. Questo progetto è inaccettabile non solo per i non musulmani, cioè i cristiani e qualche altra minoranza, ma ancor più per una gran parte dei musulmani che vogliono distinguere tra la fede, che dice che una cosa è un male e non deve essere fatta, e la società politica che dice che una cosa sarà punita.
D. – In quale contesto storico è nata la Sharia?
R. – La Sharia è stata stabilita in varie forme, almeno in quattro scuole sunnite ed una scuola sciita, nel IX-X secolo, basandosi su alcuni versetti del Corano, ma non sempre. Faccio lesempio più chiaro e più grave. Lapostata – dice la Sharia – deve essere ucciso: chi essendo musulmano, abbandona lislam per un’altra religione o per lateismo e si dichiara tale deve essere ucciso. Ora, io sfido chiunque a trovare nel Corano un solo versetto che dica questo. Questo non cè. E per questo che anche i musulmani giustamente, spesso, rifiutano la Sharia perché non corrisponde alla cultura attuale dei musulmani, ma corrisponde alla cultura del Medioevo in cui la Sharia è stata elaborata e non alla rivelazione dell’islam.
D. – Come leggere, nellEgitto di oggi, la decisione di riconoscere i principi della Sharia?
R. – Ciò che è stato fatto oggi è un trucco. Stanno approfittando del fatto che il Parlamento provvisorio è a maggioranza islamista per votare. E per questo il presidente Morsi si è dato un potere inammissibile, cioè ha tutti i poteri. Nemmeno la magistratura, adesso, lo può condannare. Dunque tutta questa situazione è inaccettabile, illegale in sé.
D. – Questo Articolo della Costituzione fa riferimento ai principi della Sharia. Da un punto di vista giuridico sembra un primo passo. Dove si vuole arrivare?
R. – Si vuole arrivare allapplicazione di tutti i particolari della Sharia, non solo i principi. I principi, si potrebbe dire, sono orientamenti generici. Loro vogliono dire concretamente: si taglia la mano a chi fa questo, si punisce di morte chi fa questo, eccetera. Entrare in tutti i particolari è il secondo passo. Ma una volta votato il primo, il secondo rischia di arrivare. Il punto qual è? La Sharia, come tale, è in contrasto con il pensiero attuale dei musulmani di un Paese come lEgitto. Il popolo – si è visto pochi giorni fa quando cè stata una fortissima manifestazione di migliaia di giovani – dice: hanno tradito la rivoluzione del gennaio 2011.
D. Molti egiziani, cristiani e musulmani, sono uniti nel difendere i diritti umani…
R. Per questo i cristiani lottano. Non solo perché sono cristiani e perché questa è uningiustizia per loro. Ma perché è uningiustizia contro lumanità, contro le donne in particolare, contro tutte le minoranze, contro gli atei, contro gli omosessuali, che dovrebbero andare in prigione. E una decisione dei fondamentalisti islamici che vogliono imporre ai musulmani e ai cristiani e agli altri una concezione della religione che non è quella di tutti i musulmani. Vogliono imporre un islam medievale. E un grande pericolo per la società egiziana e può diventarlo per altre società musulmane.