Vicario copto: Gli egiziani stanchi di salafiti e Fratelli Musulmani
Mons. Golta, vice patriarca dei copti cattolici, sottolinea che le continue discriminazioni a danno dei cristiani mostrano il vero volto dei Fratelli musulmani e dei salafiti. Nell’Alto Egitto arrestati due cristiani per diatribe con alcuni leader salafiti. Giovani della rivoluzione dei Gelsomini ancora in prima linea per affermare i valori di libertà religiosa e democrazia.
Il Cairo (AsiaNews) – “La popolazione egiziana, musulmana e cristiana, sta scoprendo il vero volto dei Fratelli musulmani e salafiti ed è stanca di questo clima di intransigenza e odio. Se si tenessero ora le elezioni parlamentari gli estremisti non otterrebbero di certo la maggioranza dei voti”. È quanto afferma ad AsiaNews, mons. Yohanna Golta, vescovo di Andropoli e vice-patriarca della Chiesa copta cattolica. Il prelato sottolinea che i fatti avvenuti negli ultimi due mesi sono allarmanti e mostrano il modo spregiudicato con cui i leader islamici utilizzano il loro potere per fare pressioni sulle amministrazioni locali a loro affiliate.
“La situazione per i cristiani è peggiorata – afferma mons. Golta – tuttavia da alcune settimane i leader dei Fratelli musulmani e dei salafiti stanno utilizzando toni più pacati, nei media e nei loro comizi. Secondo alcuni nel movimento estremista in atto un reale cambiamento, ma altri temono che ciò sia solo una tattica per mantenere salda la maggioranza in vista delle elezioni presidenziali”.
In questi giorni due cristiani sono stati condannati al carcere per accuse legate a diatribe con la maggioranza musulmana. Oggi, Il tribunale di Edfu ha condannato p. Makarios Balous, parroco della St. George Church di Elmarinab (Provincia di Aswan) a sei mesi di reclusione e al pagamento di una multa per aver violato la legge che regola l’altezza delle chiese rispetto alle moschee. Il 30 settembre 2011 l’edificio religioso era stato distrutto da un gruppo di salafiti proprio perché il campanile superava di qualche metro il minareto della chiesa più bassa del villaggio. Ieri, la corte locale di Abanoub (provincia di Assiut – Alto Egitto) ha condannato Makram Diab, giovane cristiano copto, a sei anni di reclusione per aver insultato Maometto e l’islam. Secondo fonti locali il ragazzo, che lavora come segretario nella scuola del villaggio, avrebbe reagito alle provocazioni di un docente appartenente al movimento dei salafiti, che per vendicarsi lo ha denunciato alla polizia. Per fare pressioni sui giudici gli estremisti hanno radunato davanti al tribunale una folla di oltre 2mila persone.
Mons. Golta nota che tutti questi casi stanno spaventando la popolazione musulmana moderata. Egli teme che in vista delle elezioni presidenziali ci saranno scontri fra la maggioranza di governo, guidata da Salafiti e Fratelli musulmani, e i partiti liberali e laici che stanno tentando in tutti modi per frenare l’eccessivo potere degli estremisti.
“I giovani che hanno dato il via alla rivoluzione dei Gelsomini – afferma il vescovo – si oppongono alla politica degli estremisti. Anche se in molti hanno dimenticato i loro volti, essi sono ancora in prima linea e sono disposti a dare la vita per affermare i valori della democrazia e della libertà religiosa”. (S.C.)
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