Egitto: il presidente Morsi parla alla Nazione e invita l’opposizione al dialogo. Oggi nuove manifestazioni




Dopo unestenuante attesa, ieri sera alle 10.30 è finalmente arrivato il discorso alla nazione che Mursi aveva annunciato nel pomeriggio per dirimere la tensione tra i due fronti, quello degli islamisti e dei liberali, che si stavano affrontando dalla notte precedente di fronte al palazzo presidenziale. Il raìs ha invitato i leader dellopposizione a incontrarlo sabato, ha detto di non voler insistere nel mantenere larticolo 6 della dichiarazione costituzionale con cui si era attribuito il monopolio assoluto sul potere legislativo, ma ha confermato che il referendum sulla costituzione ci sarà il 15 dicembre. Linvito è stato però rifiutato dallopposizione, che infatti promette di continuare la protesta. E pensare che persino al-Ahzar, la principale istanza religiosa dellEgitto, luniversità di tutti i fratelli musulmani, gli aveva chiesto esplicitamente di ritirare la dichiarazione e la bozza costituzionale. Neppure le dimissioni dei suoi 17 consiglieri, del presidente della tv di stato e del segretario generale della commissione sul referendum gli hanno fatto cambiare idea. Intanto i tank dellesercito proteggono il palazzo del raìs. In molti però temono che proprio i militari, approfittando di questa colossale impasse politica, possano azzardare un rovesciamento della situazione.
Tutti i leader politici devono chiarire ai loro sostenitori che la violenza è inaccettabile, così Barack Obama parlando nella notte al telefono con Mohammed Morsi. Il presidente degli Stati Uniti considera positiva la proposta di dialogo con le opposizioni. Ma qual è latteggiamento che emerge dal discorso di Morsi? Davide Maggiore lo ha chiesto a Marcella Emiliani, esperta di Medio Oriente: