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ETIOPIA – (23 Giugno 2018)

Etiopia. Esplode bomba al comizio del premier: tre morti e 164 feriti ad Addis Abeba


Redazione Esteri sabato 23 giugno 2018
Abiy Ahmed aveva appena finito di parlare nella capitale quando si è udito lo scoppio: è rimasto illeso. Ha subito commentato l’attacco parlando di «un tentativo di minare l’unità del Paese»
Il premier Abiy Ahmed ha 41 anni, di etnia Oromo è in carica dal 2 aprile scorso

Il premier Abiy Ahmed ha 41 anni, di etnia Oromo è in carica dal 2 aprile scorso

Un’esplosione si è verificata durante un evento politico ad Addis Abeba, al termine di un discorso del premier Ably Ahmed, che è rimasto illeso ed è stato portato subito in sicurezza. Secondo quanto riferito dal sito web dell’Addis Standard, che cita una fonte di polizia, si è trattato di “una piccola esplosione”, a seguito della quale “poche persone sono rimaste ferite”. Poco dopo il premier Ahmed ha invece spiegato sui social media che vi sono “alcuni morti e feriti” e che l’attacco è stato portato da “chi vuole minare l’unità del Paese”. La notizia dei morti è stata smentita poco dopo, anche se non vi è ancora chiarezza sul numero dei feriti coinvolti nell’esplosione: Fitsum Arega, capo del staff del premier Ahmed ha fatto sapere che sono almeno 83 le persone ferite, di cui 6 in condizioni critiche. Mentre Girma Kassa, vice capo commissario della polizia di Addis Abeba ha dichiarato alla tv Fana Broadcasting Corporate che i feriti sarebbero almeno 100 e quindici di loro in condizioni gravi. Diverso e più documentato invece il bilancio fornito da Solomon Hali, responsabile del dipartimento comunicazione della Croce Rossa di Addis Abeba: ha rlato di 3 morti e 164 feriti, una cinquantina dei quali medicato sul posto e il resto ricoverati in ospedale alcuni anche in condizioni “gravissime”.

Ahmed, 41 anni, che aveva appena terminato di parlare a piazza Meskel, è diventato premier il 2 aprile scorso, dopo le dimissioni a sorpresa di Hailemariam Desalegn. Il nuovo capo del governo è il primo premier appartenente all’etnia Oromo, la cui discriminazione negli anni scorsi era stata al centro di proteste anche violente contro il governo, costate la vita a centinaia di persone. Anche per questo, affermano in molti, è diventato da tempo bersaglio di diverse fazioni. “Il premier era l’obiettivo” dell’attacco- ha dichiarato subito dopo l’attentato Seyoum Teshome, l’organizzatore della manifestazione -: una persona ha cercato di lanciare un granata verso il palco dove c’era il premier, ma è stata trattenuta dalla folla – ha ricostruito Teshome – Ho sentito che due uomini sospetti ed una donna sono stati immediatamente arrestati”.

Il premier che cerca il cambiamento

Ahmed ha lanciato chiari segnali di rinnovamento, primo fra tuti la riapertura del dialogo con l’Eritrea e la discussione sull’accettazione del trattato di pace del 2000 che aveva posto fine a tre anni di guerra sanguinaria al confine tra i due Paesi. Inoltre, poco prima dell’attacco nel cuore della capitale, il governo etiope aveva annunciato di aver sbloccato 264 siti e blog riconducibili all’opposizione, con una decisione che dovrebbe “favorire lo sviluppo della dialettica politica e del dibattito nel Paese”. Fitsum Arega, capo dello staff nell’ufficio del premier Abiy Ahmed, aveva aggiunto che l’elenco comprende anche siti legati a testate che hanno sede all’estero.

La nomina di Ahmed non ha comunque sopito lo scontro politico all’interno del Paese: l’altro ieri la polizia etiope aveva comunicato di aver arrestato 257 persone sospettate di aver partecipato ai violenti scontri andati in scena all’inizio del mese in diverse aree del Paese. In particolare, gli arresti riguardano individui che avrebbero preso parte ai disordini nei quali hanno perso la vita 3 persone e altre 40 sono rimaste ferite.

© Riproduzione riservata

Il testo originale e completo si trova su:

https://www.avvenire.it/mondo/pagine/bomba-addis-abeba

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