Oggi i risultati delle parlamentari in Giordania. E’ guerra di cifre sull’affluenza




I Fratelli Musulmani, che negli ultimi anni hanno rafforzato la loro antica avversione alla monarchia Hashemita, hanno condizionato le elezioni legislative di ieri, boicottandole insieme ai seguaci del vicino Fronte di Riforma Nazionale, che ha riunito nuovi oppositori dei recenti governi, sullonda della cosiddetta Primavera Araba. Secondo i dati ufficiali si sono recati alle urne il 56,7 per cento dei 2 milioni e 300 mila elettori. Dati contestati, soprattutto dai fondamentalisti, secondo i quali la percentuale sarebbe del 25 per cento. Essi hanno inoltre denunciato brogli e irregolarità. I risultati della consultazione dovrebbero comunque assicurare, ai partiti che da sempre esprimono il grande consenso nazionale alla monarchia, la governabilità dei giordani, pur nelle difficoltà di ordine economico che attraversano e perché impegnati, nei limiti della loro tradizionale ospitalità, ad accogliere un gran numero di profughi siriani, come già hanno fatto negli anni scorsi per i profughi dellIraq. Resta naturalmente insidiosa la presenza dei Fratelli Musulmani e che re Abdallah rinunci a parte dei suoi poteri. Per i loro esponenti la bassa percentuale di votanti ha compromesso la legittimità del nuovo Parlamento.