GIORDANIA – ( 24 Gennaio )

Oggi i risultati delle parlamentari in Giordania. E’ guerra di cifre sull’affluenza



Elezioni parlamentari in Giordania. E’ guerra di cifre sull’affluenza, i risultati ufficiali saranno resi noti oggi, ma appare quasi scontato che la maggior parte dei 150 membri dell’Assemblea saranno rappresentanti delle tradizionali basi di potere del Paese, ovvero: le forze di sicurezza, il mondo degli affari e i gruppi tribali. Il primo ministro, Abdullah Nesour, parla di prossime dimissioni per permettere la formazione del nuovo esecutivo, che sarà scelto, come di rito, dal Re Abdallah. Graziano Motta:RealAudioMP3

I Fratelli Musulmani, che negli ultimi anni hanno rafforzato la loro antica avversione alla monarchia Hashemita, hanno condizionato le elezioni legislative di ieri, boicottandole insieme ai seguaci del vicino Fronte di Riforma Nazionale, che ha riunito nuovi oppositori dei recenti governi, sull’onda della cosiddetta Primavera Araba. Secondo i dati ufficiali si sono recati alle urne il 56,7 per cento dei 2 milioni e 300 mila elettori. Dati contestati, soprattutto dai fondamentalisti, secondo i quali la percentuale sarebbe del 25 per cento. Essi hanno inoltre denunciato brogli e irregolarità. I risultati della consultazione dovrebbero comunque assicurare, ai partiti che da sempre esprimono il grande consenso nazionale alla monarchia, la governabilità dei giordani, pur nelle difficoltà di ordine economico che attraversano e perché impegnati, nei limiti della loro tradizionale ospitalità, ad accogliere un gran numero di profughi siriani, come già hanno fatto negli anni scorsi per i profughi dell’Iraq. Resta naturalmente insidiosa la presenza dei Fratelli Musulmani e che re Abdallah rinunci a parte dei suoi poteri. Per i loro esponenti la bassa percentuale di votanti ha compromesso la legittimità del nuovo Parlamento.

 
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