Riau, le autorità chiudono il cantiere e revocano i permessi a una chiesa cattolica
di Mathias Hariyadi
Dal 21 marzo scorso larea è sotto sequestro e circondata da filo spinato. Per i fedeli è una palese violazione della libertà religiosa, vista la regolarità dei permessi di costruzione. I musulmani della zona parlano di firme contraffatte. E il governo vuole riconvertire larea in centro ricerche agricolo.
Jakarta (AsiaNews) – Sconcerto e ira fra i cattolici indonesiani, per la decisione delle autorità del distretto di Rokan Hulu, nella provincia di Riau, di revocare i permessi di costruzione della chiesa di Sant’Ignazio. L’area in cui sorge il cantiere è recintata con filo spinato e dal 21 marzo scorso la zona è posta sotto sequestro. I fedeli denunciano la “palese violazione” della libertà religiosa e confermano la regolarità della documentazione raccolta per avviare i lavori. Le autorità locali rispondono che i terreni verranno destinati ad altra finalità, anche perché la comunità musulmana non è più disponibile ad accettare la presenza di un luogo di culto cristiano.
Il 21 marzo scorso decine di dipendenti pubblici della reggenza di Rokan Hulu, nella provincia di Riau, sull’isola di Sumatra, hanno fatto irruzione nel cantiere della chiesa di Sant’Ignazio, nel villaggio di Sukamaju, sotto-distretto di Rambah. Le autorità hanno imposto il blocco dei lavori, fra lo sconcerto degli operai e dei fedeli che hanno mostrato – invano – i permessi in regola con le normative vigenti.
In Indonesia le costruzioni sono approvate con l’Izin Mendirikan Bangunan (Imb), permesso di edificare concesso dalle autorità locali che consente l’apertura di un cantiere. In caso di luoghi di culto cristiani, ai permessi va aggiunto il nulla osta scritto e firmato da almeno 60 residenti – musulmani – dell’area in cui sorgerà il luogo di culto cristiano.
Laa chiesa cattolica di Sant’Ignazio dovrebbe sorgere nella provincia di Riau, ma appartiene alla diocesi di Padang, nella provincia di West Sumatra. P. Kus Aliandu Pr, segretario del vescovo, conferma che “il comitato per la costruzione ha raccolto tutti i documenti”, fra cui la firma di “90 cattolici e 60 non cristiani abitanti nell’area”. E il 23 novembre 2010 le autorità hanno rilasciato le autorizzazioni alla costruzione. La cerimonia di posa della prima pietra si è tenuta il 19 dicembre 2010.
Non avendo completato i lavori entro i tempi previsti – di cinque mesi – il comitato ha presentato una richiesta per la proroga dei lavori, depositata il 6 agosto 2011. Tuttavia, il 2 gennaio di quest’anno è arrivata la risposta: negativa. Le autorità affermano che la chiesa dovrebbe sorgere in un’area – oggi – speciale, in cui verrà realizzato un centro di ricerca agricolo. Inoltre, il 5 ottobre la locale comunità musulmana ha sollevato dubbi sulla documentazione fornita dai cattolici bollando come “contraffatti” alcuni incartamenti e “non valide” le firme.
Per i cattolici di Riau si prospetta quindi una lunga battaglia legale a difesa della libertà religiosa, in tutto simile a quella che si prolunga da mesi dei fedeli protestanti della Yasmin Church a Bogor.
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