Java centrale, la Chiesa cattolica festeggia un boom di vocazioni
di Mathias Hariyadi
Dopo tre anni di flessione, in deciso aumento le richieste di iscrizione ai seminari. Il San Pietro Canisio a Mertoyudan, gestito dai gesuiti, festeggia quest’anno i 100 di attività con un numero record di studenti. La maggior parte proviene dall’arcidiocesi di Semarang.Vescovo di Purwokerto: “numero enorme”.

Nel giugno 2012 il Seminario minore di San Pietro Canisio festeggia i 100 anni di vita. Un traguardo importante per l’istituto di proprietà dell’arcidiocesi di Semarang, ma retto dai gesuiti insieme a sacerdoti “nativi” della zona. Molti dei preti oggi attivi in Indonesia – fra cui vescovi, cardinali o consacrati – sono stati un tempo alunni di questa struttura.
In tutta l’isola di Java sono presenti tre seminari minori: il Wacana Bhakti a South Jakarta e di proprietà della locale arcidiocesi; il San Vincenzo de Paoli a Garum, a East Java e della diocesi di Surabaya e il Berthinianum postulate a Yogyakarta, dei missionari della Sacra Famiglia.
Padre Gandhi Hartono SJ spiega che nel seminario di Mertoyudan arriveranno 85 giovani seminaristi del 9° anno e altri venti del 12° anno, cui basterà un biennio di studi per aspirare al sacerdozio, con un approfondimento specifico dello studio del latino, inglese e Sacre scritture. Egli conferma che il desiderio del sacerdozio “è in forte crescita” con un aumento “del 15-20% su base annua”. “Quest’anno abbiamo 256 studenti – aggiunge – rispetto ai ‘soli’ 225, 198 e 166 degli anni precedenti”.
La comunità cattolica indonesiana ha festeggiato la crescita delle vocazioni, come conferma il vescovo di Purwokerto mons. Julianus Sunarka SJ che esclama: “il numero è enorme”. Il prelato aggiunge che la sua diocesi registra il numero record di 76 preti – di varie congregazioni e diocesani – mentre le suore o le consacrate sono 210, i religiosi 33; un milione, infine, i fedeli.
Il testo completo si trova su: