Sanzioni all’Iran
Allentarle ora è scelta umanitaria
Si registra un’acuta carenza di medicine, trattamenti per malattie specifiche, beni e servizi come il gas di città. Sostituito da gas prodotto da idrocarburi è altamente velenoso. Altissima lincidenza della mortalità per malattie polmonari e tumori. Il Paese è allo stremo, con un’alta disoccupazione, inflazione al 40% e 15 milioni di persone sotto la soglia della povertà
Umberto Sirio
Sono in corso nella capitale austriaca, i colloqui tra la delegazione iraniana, presieduta dal ministro degli Esteri, Mohammad Javad Zarif, la responsabile della politica estera dellUnione europea, Catherine Ashton e i rappresentanti di Stati Uniti, Russia, Cina, Gran Bretagna, Francia e Germania, per tentare di rendere definitivi gli accordi provvisori sul nucleare iraniano raggiunti a Ginevra nello scorso mese di gennaio. Malgrado le difficoltà, lIran è determinata a raggiungere un accordo con le sei potenze, sul suo programma nucleare entro la scadenza del 20 luglio ha dichiarato il vice ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araqchi, aggiungendo laugurio che ci sia una buona volontà e una reale volontà politica.
Le sanzioni. Dopo Ginevra, i sei Paesi firmatari dellaccordo si erano impegnati a sospendere una parte delle sanzioni imposte allIran, in cambio del ridimensionamento di alcuni aspetti delle sue attività nucleari. Le sanzioni sono cominciate nel 1979 e attuate dagli Stati Uniti dopo loccupazione e il sequestro dellambasciata americana. Dal 2000, agli Usa si è unita la comunità internazionale e lOnu, con una serie di sanzioni in risposta alla scarsa collaborazione prestata dallIran allAgenzia Onu per lenergia atomica (Aiea). Nel 2006 e nel 2012 le sanzioni sono state accresciute. Sebbene esse mirino anzitutto a colpire la tecnologia nucleare, lesportazione di armi, i conti bancari di persone o le organizzazioni legate al nucleare, le loro conseguenze stanno creando effetti disastrosi sulla popolazione, tanto da far parlare di una vera e propria crisi umanitaria. Così la definisce, padre Bernardo Cervellera, in un articolo che compare su Asia News. Le ultime sanzioni sulla vendita del petrolio (accolte anche dallUnione europea), sul trasporto di container, sulle assicurazioni navali, insieme al blocco delle transazioni finanziarie e bancarie – scrive Cervellera – hanno prostrato leconomia del Paese, rendendo impossibile per gli iraniani procurarsi cibi, medicine, tecnologie mediche e altri beni. Da un punto di vista formale le sanzioni dellOnu, dellUe, degli Usa non colpiscono limportazione di beni a carattere umanitario, ma il loro risultato è unacuta carenza di medicine, trattamenti per malattie specifiche, beni e servizi come il gas di città.
Le conseguenze: linquinamento e laumento dei casi di cancro. Fra le sanzioni della Ue, vi è il blocco delle esportazioni verso lIran di tecnologia e componenti per la raffinazione e lestrazione di gas naturale; anche gli Usa praticano il blocco degli investimenti nel settore petrolifero e gasifero iraniano. Ai tempi di Ahmadinejad, per ovviare a questo inconveniente, si è deciso di usare gas prodotto da idrocarburi invece che il gas di città (impossibile da importare o estrarre). Ma i gas da idrocarburi sono altamente velenosi. Secondo alcuni centri di immunologia, in Iran vi sono almeno 250mila morti lanno per asma; i malati sono 7,5 milioni e a Teheran, gli affetti da questa malattia sono il 35% della popolazione. I casi di cancro sono 85mila allanno. Dal 2000 al 2011 vi è stato un incremento del 181% dei malati. Tutto questo accade mentre leconomia del Paese è allo stremo. Il tasso di disoccupazione, a seconda delle fonti, oscilla fra il 15 e il 18 per cento, mentre linflazione galoppa al 40%. Secondo le stime, 15 milioni di persone vivrebbero sotto la soglia della povertà.
Il testo completo si trova su:
http://www.agensir.it/sir/documenti/2014/05/00287387_sanzioni_all_iran_allentarle_ora_e_scelta.html