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IRAN – (26 Aprile 2021)

Iran. Attivista condannata, Johnson: «Disumano e ingiusto»


lunedì 26 aprile 2021
L’operatrice umanitaria partecipò, 12 anni fa a Londra, a una manifestazione per i diritti in Iran: giudicata colpevole di propaganda sovversiva. Ha appena scontato 5 anni per complotto anti Stato
La foto di Nazarin Zaghari-Ratcliffe tenuta dal marito e dalla figlia

La foto di Nazarin Zaghari-Ratcliffe tenuta dal marito e dalla figlia – Ansa

“Crudele, disumana e del tutto ingiustificata”. Il premier britannico Boris Johnson alza i toni sulla nuova condanna a un anno di carcere inflitta a Teheran contro la cittadina irano-britannica Nazanin Zaghari-Ratcliffe. Mentre parole identiche vengono pronunciate dal suo ministro degli Esteri, Dominic Raab, in una dichiarazione alla Camera dei Comuni. Amnesty International condanna a sua volta il verdetto dell’Iran e chiede a Londra di rispondere a tono.

Nazanin Zaghari-Ratcliffe, 42 anni, operatrice umanitaria è stata condannata a un anno di reclusione per propaganda sovversiva per avere partecipato, dodici anni fa a Londra, a una protesta per i diritti in Iran e avere rilasciato un’intervista all’emittente Bbc. Secondo il suo avvocato Hojjat Kermani, il giudice ha disposto anche che la donna – che ha la doppia cittadinanza irano-britannica – per un anno non potrà lasciare l’Iran.

 

Zaghari-Ratcliffe, che prima dell’arresto viveva con il marito e le figlie a Londra e lavorava per un’associazione caritatevole della Thomson Reuters Foundation, aveva già trascorso cinque anni in carcere con l’accusa di “complotto contro lo Stato”. Da marzo 2020 le erano stati concessi i domiciliari, una misura volta a evitare rischi dopo l’inizio della pandemia di Covid-19. Solo pochi giorni fa aveva finito di scontare la condanna e le autorità le avevano anche rimosso il braccialetto elettronico alla caviglia. Poi, le nuove accuse, che riportano la donna in carcere.

Il marito della donna, Richard Ratcliff, ha più volte denunciato che l’operatrice umanitaria è una “pedina” nei giochi politici tra Teheran e Londra: il Regno Unito non avrebbe onorato una commessa militare risalente al 1979.

I complessi rapporti tra l’Iran e i Paesi occidentali hanno spinto diversi analisti a intravedere nelle persone incarcerate o condannate una strategia di Teheran per fare pressione sui paesi alleati degli Stati Uniti. Tra questi figura il ricercatore irano-svedese Ahmadreza Djalali, da novembre nel braccio della morte, e per il quale una rete di organismi della società civile ha chiesto la cittadinanza italiana onoraria per via del suo lavoro svolto al Centro di ricerca in medicina d’emergenza e dei disastri (Crimedim), dipartimento dell’Università del Piemonte Orientale.

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