Iraq: quaedisti conquistano Mosul. Cristiani in fuga
Gli insorti dello Stato Islamico dell’Iraq e del Levante (Isil), fazione quaedista attiva anche nel conflitto siriano, hanno conquistato nella tarda serata di ieri la sede del governo provinciale a Mosul, la seconda città dell’Iraq. Il governatore Athel Nujafi è riuscito a fuggire all’ultimo momento, prima che il palazzo cadesse nelle mani degli assalitori armati di lanciagranate e mitragliatrici montate su veicoli fuoristrada. Adesso la parte occidentale della città è in mano agli islamisti, che hanno già liberato migliaia di detenuti di una prigione e avanzano verso la base dell’esercito con l’intento di espugnarla e conquistare l’aeroporto militare. Sempre ieri, il governatore Nujiafi, con un appello televisivo, aveva esortato gli abitanti di Mosul e della provincia a organizzarsi in gruppi di autodifesa per resistere all’attacco dell’Isil.
Secondo quanto appreso dall’agenzia Fides, l’assalto dei miliziani quaedisti ha accelerato la fuga di decine di famiglie di cristiani verso i villaggi della Piana di Ninive, a poche decine di chilometri da Mosul, dove negli ultimi giorni si è rafforzata la presenza dei miliziani Peshmerga curdi. Quelli che non sono riusciti a fuggire adesso sono intrappolati nelle proprie case, con il coprifuoco e con continue interruzioni dell’energia elettrica e dell’approvvigionamento idrico.
Durante l’offensiva dei miliziani quaedisti che sarebbero diverse migliaia gli scontri si sono concentrati nei quartieri occidentali dove si trova anche la cattedrale caldea. Ieri il vescovo caldeo Amel Shamon Nona e gli altri vescovi di Mosul avevano lanciato un appello a tenere aperte chiese e moschee per pregare per la pace, invitando anche i negozianti a garantire alla popolazione l’accesso al pane e alle derrate alimentari di base. (R.P.)
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