Iraq. Al Qaeda rivendica attentati contro sciiti. Mons. Warduni: situazione terribile, non c’è più sicurezza




R. La situazione non è facile. E una situazione molto dolente, terribile, perché ormai non cè alcuna sicurezza da noi.
D. Tredici autobombe esplose solo a Baghdad, in quartieri a maggioranza sciita. Quindi, ancora una volta, dietro a queste azioni cè la faida perenne, la lotta per il potere tra sunniti e sciiti
R. Bisogna allontanarsi dagli interessi personali, partigiani, anche religiosi e confessionali. Questo solo il Signore lo potrebbe fare: dare la grazia, affinché possano vedere solo il bene dellIraq e la tranquillità del popolo iracheno.
D. I sopravvissuti a queste esplosioni, avvenute per lo più in mercati e quindi in zone molto frequentate, hanno riferito di uno scenario di guerra. Come stanno reagendo le autorità e soprattutto la Chiesa, anche nei confronti dei fedeli: cosa si dice loro per incoraggiarli, per tranquillizzarli?
R. Certamente il governo è a disagio: tutto questo non è certo buono per la sua stabilità, per il suo operato. Questa cosa non finirà! Bisogna avere uno spirito di sacrificio, bisogna avere uno spirito capace di allontanarsi dagli interessi personali: tutti vogliono solo il bene personale Questo è egoismo! Daltra parte siamo in Quaresima e noi preghiamo per la pace. Non abbiamo nientaltro: i nostri fedeli soffrono; i nostri cittadini soffrono; i nostri bambini soffrono; gli anziani, i malati e i giovani soffrano. Perciò chiediamo la grazia del Signore. Io dico solo: noi vogliamo la pace, allora preghiamo e cerchiamo la pace. Adesso specialmente, in questo periodo di Quaresima, noi diciamo ai nostri fedeli di pregare, di andare avanti con fiducia nel Signore.
D. Come stanno vivendo i cristiani questo momento in Iraq: qual è la situazione, la condizione dei cristiani, che sappiamo essere una minoranza nel Paese?
R. Non ci sono azioni particolari contro i cristiani. Certamente tutto questo influisce sullambiente generale del Paese. Purtroppo il fenomeno dellemigrazione è ancora in atto, perché vedendo queste disgrazie, si domandano: chi garantisce la nostra vita? Chi garantisce la sicurezza della nostra famiglia?