Iraq: aperti due luoghi di culto, segno di speranza per i cristiani
I cristiani in Iraq continuano ad essere una presenza viva. Come espressione della volontà di non abbandonare il Paese nonostante i pericoli è stata aperta a Kirkuk una piccola cappella attigua alla sede dellarcivescovado, dedicata ai martiri cristiani dellIraq del post 2003. È stata riaperta a Sulemaniya, inoltre, la chiesa della Vergine Maria, che larcivescovo di Kirkuk, mons. Loius Sako, ha definito, durante la celebrazione di apertura, come luogo di pellegrinaggio ed accoglienza per i gruppi religiosi e per i giovani che vogliono pregare e dare un senso alla loro vita. Il blog Baghdadhope riferisce che questo Centro di culto diventerà un punto di riferimento per lapertura di una casa come quella fondata da padre Paolo DallOglio in Siria, luogo di fede e di dialogo interreligioso. Il gesuita, infatti, continua la sua opera nel Kurdistan iracheno dopo essere stato espulso dal territorio siriano. Mons. Sako ha espresso sentimenti di gioia per la presenza di padre DallOglio nel Paese, definendolo come uomo di coraggio, speranza e fede. A padre DallOglio ho ricordato ha proseguito larcivescovo che se gli uomini gli hanno chiuso una porta il Signore gliene ha aperta unaltra. Mons. Sako ha poi riferito di alcuni incontri avuti con il Console Generale americano di stanza ad Erbil e con la moglie del presidente iracheno, Hero Talabani, durante i quali sono stati affrontati i temi relativi ai problemi dei rifugiati, degli alloggi, dellistruzione e del lavoro. (A.C.)
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