ISLAM – ( 28 Settembre )

“Per musulmani, cristiani ed ebrei la verità è unica: nostro compito è ricercarla”

In un dibattito a Torino si è discusso sul rapporto fede e ragione nell’Islam

Torino, (Zenit.org) Giorgia Innocenti |

“La ragione stessa della creazione del mondo è quella della conoscenza di Dio da parte dell’uomo, come la ragione d’essere della vita umana è il poter conoscere Allah e adorarlo”. È quanto dichiarato da Shayykh Adb al- Wahid Pallavicini, presidente della Coreis (Comunità Religiosa Islamica) italiana, che è intervenuto ieri nel capoluogo piemontese in occasione di Torino spiritualità, la rassegna di incontri e dibattiti promossi dalla città, in una discussione dal titolo Il cuore, la sede dell’intelletto. Dante e l’islam.

“In Occidente si è soliti tradurre con l’espressione “confraternite islamiche” la parola araba Turuq, che significa “via”. Una via verso che cosa? Verso l’“estinzione nella divinità” e la riunione con l’Assoluto, ha sottolineato Pallavicini.

Dante e Maometto sempre più simili quindi, accompagnati entrambi in un percorso verso la Verità ultima, ha spiegato il giornalista e professore iracheno Younis Tawfik.  Discesa agli inferi e ascensione ai paradisi sono presenti anche nella tradizione islamica, e precisamente, nell’episodio del Viaggio notturno di Mohamed. Si racconta che una notte, mentre il profeta dormiva, bussarono alla porta e la figlia Fatima, che andò ad aprire, si trovò davanti un individuo ingioiellato che chiedeva del padre. Era l’angelo Gabriele che, come Virgilio per Dante, invitò Maometto a seguirlo per raggiungere Gerusalemme: «Indossa le tue vesti e acquieta il tuo cuore. Questa notte parlerai con il tuo Signore», gli disse.

Similitudini  che vanno oltre le competizioni letterarie ma che possono mettere in rilievo tematiche comuni e fondamentali tra  religioni monoteiste, quali quelle del rapporto tra fede ed intelletto.

“Fede e ragione, come recita anche l’enciclica Fides et Ratio, non sono in opposizione”, ha sostenuto Abd as Sabur Turrini, direttore Generale della COREIS Italiana  e responsabile della sessione filosofica. “ Dobbiamo  raggiungere, tramite la fede, una categoria superiore a quella della Ratio, perché l’uomo è fatto a immagine e somiglianza di Dio. Come sosteneva anche Sant’Agostino nella tradizione cristiana, pretendere di capire la Trinità con la Ratio è come paragonarsi al bambino che voleva raccogliere l’acqua del mare in un secchiello. Per i musulmani, i cristiani e gli ebrei la verità è unica: nostro compito è ricercarla. Ma ci si arriva tramite angolazioni diverse. Il termine religione infine deriva dal latino “religo”, ovvero rilegare l’uomo a Dio”.

Durante il dibattito è stato infine ricordato l’incontro tra papa Francesco e una delegazione della Coreis, nel quale il presidente Pallavicini ha portato un saluto di Pace a Sua Santità, in occasione della messa celebrata presso il Sacrario militare di Redipuglia.

 
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