Che risposta c’è stata da parte degli studenti e del mondo accademico?
“C’è stata una buona adesione e una partecipazione costante. Dal primo anno sono stati venti gli iscritti, più alcuni imam. Considerato che i tempi non sono facili, direi che è un buon risultato. Il master è stato sostenuto sin dall’inizio dal mondo accademico e da numerosi enti e associazioni del mondo cattolico e musulmano, dalle Acli alle Ucoii, e recentemente anche dal consolato del Marocco che ha messo a disposizione delle borse di studio. Come università di Padova siamo molto soddisfatti della risposta, non solo da parte degli studenti ma anche della società civile”.
Quanto è importante la formazione degli imam di “casa nostra”?
“La loro presenza è stato un altro importante traguardo. Spesso, soprattutto quelli che vivono qui in Italia, sono autodidatti e possiedono una cultura di basso livello. Noi con questo master intendiamo offrire un’alta formazione anche per leader religiosi e fornire loro una visione laica della società. La loro formazione è quindi importante per favorire un processo d’integrazione tra culture diverse. Molti di loro, a fine studi, ci hanno ringraziato perché durante il master avevano appreso molte cose che non conoscevano”.
Come è nata l’iniziativa del master sull’Islam d’Europa?
“L’idea del master serpeggiava già quattro anni fa in un gruppo di giuristi delle università di Padova, Milano e del Piemonte. Ufficialmente è partito a Padova nell’anno accademico 2011-2012 ed è tuttora l’unico in Italia; da quest’anno nel consorzio interuniversitario sono entrate l’università del Piemonte orientale e la Statale di Milano”.
Quali sono gli obiettivi futuri?
“In Italia non mancano esperienze di ricerca e di studi degne d’interesse come lo sono, tra l’altro, i dialoghi della Chiesa con le comunità musulmane. Tuttavia è ancora bassa l’attenzione alla presenza islamica da parte del mondo accademico. Il nostro grande obiettivo è continuare a offrire una formazione culturale alla pari delle grandi esperienze accademiche europee, come la Germania e la Danimarca. Crediamo, in tal senso, che un più ampio progetto europeo di studi sull’Islam sia di gran lunga più ambizioso”.
http://www.agensir.it/sir/documenti/2014/11/00299913_per_gli_imam_italiani_c_e_un_master.html