KAZAKISTAN – (5 Settembre)

Kazakistan: preoccupazione per la nuova riforma che restringe la libertà religiosa

Giro di vite in Kazakistan nel campo della libertà religiosa: il presidente Nursultan Nazarbayev ha imposto al Parlamento l’approvazione, entro la sessione che si conclude nel giugno 2012, di una riforma che modifica in senso restrittivo la possibilità di professare la propria religione. “Occorre riportare l’ordine a casa nostra”, sono state, secondo quanto riportato dall’agenzia AsiaNews, le parole del presidente che segue il principio “Una nazione, una religione”. Tra le modifiche alla legge, anche nuove regole per la registrazione delle comunità, comprese quelle che l’avevano ottenuta già prima del 1991, cioè prima dell’indipendenza del Kazakistan. Molti, come le Chiese battiste e alcune piccole Chiese protestanti, rifiutano di chiedere nuovamente la registrazione e si sono rivolte all’agenzia Forum 18: il timore è che si ripropongano le medesime regole restrittive che il Consiglio costituzionale kazako aveva già bollato come incostituzionali nel 2002. Secondo la Costituzione kazaka, infatti, tutte le religioni possono essere ammesse nel Paese in condizioni di uguaglianza, ma nel tempo sono stati proposti emendamenti in nome di esigenze come la sicurezza nazionale e l’antiterrorismo islamico e ora, per questa riforma, non è stato neanche chiesto il parere dell’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa che condannò già il pacchetto risalente al 2002, poi dichiarato incostituzionale. Intanto si moltiplicano nel Paese le discriminazioni nei confronti di fedeli e chiese definite “non autorizzate”. (R.B.)


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