LIBANO – ( 4 Giugno )

“Rifiuto totale dei tentativi in atto di condurre il Libano verso una nuova guerra, attraverso faide politiche e confessionali; il Paese ha bisogno di tutti i suoi cittadini impegnati per l’unità, la giustizia e la condivisione senza che nessun gruppo prevalga sull’altro”. E’ quanto ribadiscono i vescovi maroniti del Paese dei cedri nel comunicato emesso alla fine della loro assemblea svoltasi il 30 maggio a Bkerkeh. I Padri, si legge nel testo, “guardano con ansia alla situazione economica e sociale visto l‘aumento del debito pubblico e l‘incapacità del governo di operare interventi necessari a vantaggio dei cittadini e del bene pubblico. Ciò priva il cittadino di molti servizi di base e lo rende facile preda per la mancanza di giustizia sociale”. Da qui la richiesta dei vescovi di “una politica economica nazionale costruita su basi più umane, più giuste e trasparenti”. Ai politici, inoltre, viene chiesto di “tenere separati dalla politica e da venature confessionali l’esercito e le agenzie di sicurezza” in quanto “a rischio ci sarebbe la difesa e la sicurezza dello Stato”. La dichiarazione finale contiene anche un appello alle autorità affinché “privilegino l’interesse del Libano al di sopra di ogni cosa, preservino l’onore e la dignità del suo popolo e rispondano all’invito del presidente della Repubblica di sedersi intorno ad un tavolo per dialogare senza condizioni”.
 
 
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