
Milano, città ferita. Il Patriarca ecumenico giunge a Milano in un momento profondamente triste per la città, ferita solo pochi giorni fa dalla follia pluri-omicida di un immigrato di nazionalità ghanese che è costata la vita a 3 persone. È larcivescovo, cardinale Angelo Scola, a sottolineare il valore della visita per lintera comunità civile: Documentare a tutti come lecumenismo, che è nato 100 anni fa in maniera esplicita, su spinta missionaria, sia una grande condizione di aiuto al formarsi della vita buona in quella società plurale di cui spesso parliamo e la faticosità del cui avvento è sotto gli occhi di tutti. Arrivando a Milano, il Patriarca Bartolomeo ha messo in evidenza la responsabilità di noi guide spirituali, davanti allumanità e al mondo, e cioè lannuncio o il ri-annuncio della verità, che la nostra fede è viva e non una macchinazione ideologica e una teoria umana; non è un cibo e bevanda consumati, ma è vita.
Sotto il segno del dialogo. Solo due mesi fa, il Patriarca Bartolomeo ha partecipato a Roma alla messa di inizio pontificato di Papa Francesco. Era la prima volta che un Patriarca partecipasse di persona a un simile evento. Segno di una stagione nuova e vigorosa nei rapporti tra le Chiese cattolica e ortodosse, benché il dialogo teologico fatichi ancora a trovare sbocchi definitivi di unità e comunione. A Milano, Bartolomeo ha invitato sia Papa Francesco sia il cardinale Scola a Istanbul. E il Santo Padre ha inviato un messaggio in occasione della visita del Patriarca Bartolomeo a Milano in cui auspica che oggi come allora, la comune testimonianza dei cristiani di Oriente e di Occidente, sorretta dallo spirito del Risorto, concorra alla diffusione del messaggio di salvezza in Europa e nel mondo intero.
Appello per i cristiani perseguitati. Anche Papa Francesco ha colto loccasione dellanniversario delleditto di Costantino per lanciare un appello affinché sia ovunque rispettato il diritto allespressione pubblica della propria fede e sia accolto senza pregiudizi il contributo che il cristianesimo continua a offrire alla cultura e alla società del nostro tempo. Sono 123 i paesi nel mondo che subiscono forme di persecuzione religiosa e dal Rapporto sulla libertà religiosa nel mondo redatto dallorganizzazione Aiuto alla Chiesa che soffre (Acs), emerge che tre casi di discriminazione su quattro (il 75 per cento del totale), riguardano i cristiani. È il Patriarca Bartolomeo a dare voce alla preoccupazione delle Chiese per la sorte dei cristiani in Medio Oriente e in particolare in Siria dove i cristiani di ogni confessione, chierici e laici, malgrado i grandi sforzi che compiono per rimanere neutrali nel conflitto civile, malgrado la loro vita tranquilla e pacifica, vengono provati e minacciati quotidianamente con sequestri e omicidi. Ha scelto la prestigiosa sala delle Cariatidi a Palazzo Reale per lanciare la sua protesta verso la Comunità Internazionale. Facciamo quindi appello a tutti – ha detto il Patriarca – affinché prevalgano la pace e la sicurezza tanto nel Medio Oriente, quanto in tutto il mondo, dove viene calpestata la libertà della fede in Cristo con il pretesto del terrorismo, delle guerre, delle oppressioni economiche e in molti altri modi.
Un compito impegnativo. Nel suo intervento invece alla lectio magistalis a due voci, il cardinale Angelo Scola, profila un compito altrettanto impegnativo per le Chiese: mostrare la capacità di edificare un buon tessuto sociale, rispettoso della libertà di tutti. Larcivescovo parla di quanto fa la Chiesa ambrosiana, insieme a tutte le Chiese del nostro Paese, per amalgamare la società plurale. Lo documentano – ha detto – le reti di accoglienza, di solidarietà, di costruzione di risposte ai bisogni fondamentali, di gestione del legame sociale, di luoghi di elaborazione e diffusione di arte e di cultura. Ma questo compito – ha concluso – è un cammino comune che trova le nostre Chiese unite nel cammino comune dellevangelizzazione e del contributo alledificazione di una civiltà dal volto umano.
a cura di Maria Chiara Biagioni
http://www.agensir.it/sir/documenti/2013/05/00262109_liberta_religiosa_bene_da_custodire.html