LIBERTÀ RELIGIOSA: MONS. PELVI (OMI), IN KOSOVO FONDAMENTO ALTRE LIBERTÀ
La libertà religiosa è fondamento e crogiolo di tutte le altre libertà. Dove non cè libertà religiosa tutte le altre libertà sono compromesse. Negare o limitare in maniera arbitraria tale libertà significa coltivare una visione riduttiva della persona umana, rendendo impossibile una pace duratura. Lo ha detto questa mattina nel Villaggio Italia, a Dakovica (Kosovo), larcivescovo ordinario militare (Omi) mons. Vincenzo Pelvi in Kosovo per una visita pastorale al contingente italiano che da 15 anni è presente nel Paese con una generosa assistenza umanitaria. Il Kosovo ha bisogno di Dio. Ha bisogno di valori etici e spirituali, universali e condivisi, e la religione può offrire un contributo prezioso nella loro ricerca, per la costruzione di un ordine sociale giusto e pacifico, a livello nazionale e internazionale ha ricordato il presule. (segue)
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Mentre ci si adopera per un futuro sicuro – ha proseguito il vescovo castrense – è importante ricordare che lidentità e la ricca tradizione culturale della ex Jugoslavia sono profondamente radicate nel principio della fraternità umana. Il Kosovo, crocevia di confronto internazionale, resta una zona significativa per il dialogo interreligioso. Mons. Pelvi ha poi denunciato atti dintolleranza nei confronti delle convinzioni religiose cristiane in diverse città della Germania, nel Regno Unito, Spagna e Austria. Preoccupa, infine, in Albania la diffusione di un islam più intollerante, rappresentato da giovani imam formati in Turchia e in Arabia Saudita; così come non va taciuta la progressiva islamizzazione di alcune aree della Bosnia-Erzegovina, a causa degli ingenti investimenti compiuti da Iran e Arabia Saudita.
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