Allah non è una invenzione di Maometto e tanto meno una divinità specifica dei musulmani (come molti occidentali sono indotti a pensare). E questo anche se i musulmani di oggi, quando traducono il Corano nelle lingue europee, rifiutino di tradurre la parola Allah con Dio (o Dieu o God).
Luso di mantenere la parola Allah in arabo è diventato quasi un dogma, come se si trattasse del Dio dei musulmani o comunque di una parola monopolio dellislam. La cose non stanno proprio così. La radice trilittera della parola Allah (-l-h) è contenuta in tutti i termini che indicano la divinità nelle lingue semitiche. La si trova, infatti, nellAntico Testamento nella forma ebraica Elohim, che generalmente si pensa sia derivata da eloah, forma estesa di El/Il, il dio supremo del panteon canaanita.
Semmai, la lingua araba offre la possibilità di distinguere tra al-ilàh, il dio con la d minuscola, e Allah, letteralmente Iddio, in cui come avviene in italiano larticolo si trova accorpato con il sostantivo per indicare il Dio assoluto. È assodato che gli arabi pagani abbiano usato il termine Allah per indicare una divinità particolarmente potente, chiamata talvolta con lattributo al-Rahmàn, il Clemente, presente nella professione di fede islamica. Lislam non avrebbe fatto altro che adottare una parola preesistente per indicare il Dio unico, tantè vero che lo stesso padre di Maometto che non era certo musulmano si chiamava Abdallah, letteralmente il servo di Allah. Sia Allah che al-Rahmàn sono inoltre attestati nella poesia arabo-cristiana precedente allavvento dellislam, come pure nella tradizione degli ebrei che vivevano in Arabia. Uniscrizione risalente al VI secolo presenta al-Rahmàn come attributo di Dio Padre, dato che parla di al-Rahmàn, di suo figlio Christos e dello Spirito Santo.
Nessuna meraviglia dunque se la parola Allah sia stata successivamente adottata dai cristiani di lingua siriaca nei primi secoli dellespansione islamica al posto di Aloho, quando le comunità cristiane del Vicino Oriente sono entrate a confronto con la lingua e la cultura araba.
Camille Eid
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