MALAYSIA – ( 7 Aprile 2015 )

MALAYSIA

Kuala Lumpur, varata la legge anti-terrorismo che reprime i diritti civili

Secondo il governo “è necessaria” per contrastare il terrorismo islamico. Reintroduce la carcerazione preventiva a tempo indefinito, abolita nel 2012. Per opposizioni e attivisti rappresenta “un enorme passo indietro in tema di diritti umani”. Nei giorni scorsi fermati 17 militanti estremisti.

Kuala Lumpur (AsiaNews/Agenzie) – Nella notte il Parlamento della Malaysia ha approvato una controversa legge anti-terrorismo che, secondo le direttive del governo, è “necessaria” per contrastare la minaccia del terrorismo di matrice islamica. Essa reintroduce la carcerazione preventiva a tempo “indefinito” senza processo, una norma che il Primo ministro aveva abrogato nel 2012. Tuttavia, un fronte interno al Paese – attivisti, opposizione e gruppi pro diritti umani – afferma che la nuova normativa rappresenta “un enorme passo indietro in tema di diritti umani” e un duro colpo in tema di diritti civili. 

La legge è divenuta effettiva poche ore dopo l’annuncio della polizia, che riferisce dell’arresto di 17 militanti estremisti che avrebbero pianificato attacchi nella capitale, Kuala Lumpur. Secondo il ministro degli Interni Zahid Hamidi fra le persone fermate vi è un ragazzo di soli 14 anni; il gruppo era pronto a colpire stazioni di polizia e caserme dell’esercito, col proposito di raccogliere armi e munizioni. 

Due delle persone arrestate oggi sarebbero rientrate da poco dalla Siria, dove avevano combattuto per qualche tempo nel fronte di opposizione al presidente Bashar al-Assad. 

La nuova norma prevede che un sospetto possa essere trattenuto fino a due anni senza processo, con estensioni multiple del regime detentivo senza processo. Le decisioni relative alla carcerazione sono prese da uno speciale organismo anti-terrorismo e non dalla magistratura ordinaria. Esso può revocare passaporti, di cittadini malaysiani e stranieri, se vi sono sospetti di legami col terrorismo. 

La direttiva deve essere ancora approvata dal Senato, tuttavia il passaggio appare solo una formalità visto che la Camera Alta è nelle mani del partito di governo, lo United Malays National Organisation (Umno). 

Per i critici la norma rappresenta un nuovo, durissimo colpo, alle libertà e ai diritti civili voluto dal governo, all’indomani del parziale insuccesso alle urne nel 2013. Per rafforzare la propria egemonia, l’Umno – al potere dal 1957, ma al centro di scandali e accuse di corruzione e abuso di potere – ha approvato una serie di norme giudicate illiberali e contrarie ai diritti di base. 

Negli ultimi due anni dozzine di voci critiche del governo – fra cui politici, intellettuali, attivisti e giornalisti – sono stati incriminati con l’accusa di sedizione o di critiche al regime. 

Phil Robertson, vice-direttore per l’Asia di Human Rights Watch (Hrw), sottolinea che l’introduzione del carcere preventivo senza limiti di tempo “apre un vaso di Pandora” che porterà abusi e repressioni di natura politica. 

Di contro, per l’esecutivo le norme sono un passo necessario nella lotta all’estremismo islamico. 

Come riferito in passato da AsiaNews, movimenti fondamentalisti e leader islamici locali hanno trovato ispirazione nelle gesta dei combattenti sunniti e intendono sostenere la lotta per la creazione del Califfato islamico, che ormai si è esteso anche all’Asia. Cellule estremiste e membri attivi nel reclutamento sono presenti tanto in Indonesia, il Paese musulmano più popoloso al mondo, quanto nella vicina Malaysia; i suoi membri sono già operativi sul territorio nella preparazione di attentati e attacchi mirati contro pub, disco e birrerie “sognando il califfato islamico.

 

Il testo originale e completo si trova su:

http://www.asianews.it/notizie-it/Kuala-Lumpur,-varata-la-legge-anti-terrorismo-che-reprime-i-diritti-civili-33903.html

 
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